30/05/2012
In un prodotto apparentemente semplice e destinato a vita breve, la qualità del processo di produzione e l’innovazione tecnologica dei macchinari sono variabili di grande importanza, soprattutto a fronte di una situazione economica mondiale che continua ad essere estremamente difficile. L’automazione e il controllo qualitativo della filiera degli imballaggi in legno sono state le tematiche al centro del Talk Show “Imballaggi in legno: quali le strade per una vera innovazione tecnologica?", organizzato dalla rivista Xylon in occasione di Xylexpo 2012 insieme a Conlegno e Assoimballaggi/FederlegnoArredo.
La 23esima edizione di Xylexpo, svoltasi a FieraMilano-Rho dall’8 al 12 maggio, è stata l’occasione per tutta l’industria del legno di acquisire una maggiore consapevolezza riguardo la situazione italiana del settore. In particolare, il talk show sugli imballaggi in legno ha indagato le nuove esigenze sia dei produttori di imballaggi sia dei fornitori di tecnologie, in un forum molto acceso che ha permesso il confronto tra i principali operatori della filiera.
Ad aprire i lavori, moderati da Sebastiano Cerullo, segretario generale di Conlegno, è stato Michele Ballardini, coordinatore del comitato tecnico FitOk, che ha sottolineato la necessità di offrire un servizio completo al consumatore facendo entrare la logistica all’interno del settore degli imballaggi, in modo da lavorare con il cliente finale in un’ottica integrata. Ballardini si è poi soffermato sul grande successo del marchio FitOk, che dal 2005 certifica l’avvenuto trattamento fitosanitario a tutela delle foreste e degli ecosistemi. Grazie ai continui controlli a sorpresa e alle numerose ispezioni per salvaguardare la reputazione del marchio, le contestazioni sugli imballaggi marchiati sono state solamente 8 nel 2011 e ancora nessuna nel 2012, con grande giovamento di tutto il settore.
Emanuele Barigazzi, coordinatore del comitato tecnico Epal, nel suo intervento ha invece sottolineato alcuni aspetti critici della filiera, tra cui l’estrema semplificazione tecnologica: la disponibilità di impianti sempre più versatili nelle lavorazioni fuori standard, infatti, se da un lato va incontro alle richieste dei consumatori dall’altro ha messo in difficoltà le aziende medio-piccole, che negli anni si erano perfezionate proprio nei cambi formato e che ora non sono più viste come aziende specializzate. Ed in difficoltà è anche la produzione di pallet Epal, che ha registrato un calo del 12% nel primo trimestre 2012 rispetto i rispettivi dati del 2010. Marco Casalboni della Cemil, azienda specializzata nella realizzazione di macchine per la riparazione del pallet, non solo ha sottolineato le difficoltà delle aziende riparatrici di disporre di risorse per l’acquisto di nuove tecnologie, ma ha anche segnalato la necessità di recensire e controllare i produttori e i riparatori di pallet per evitare trattamenti Fitok fantasma e la produzione di imballaggi non omologati. Anche Maria Grazia Corali, produttrice delle macchine Corali, si sofferma sulla qualità della filiera, dove l’acquisto di automazione specializzata può fare la differenza perché permette all’azienda di crescere, tenendo sempre in considerazione che il venditore di tecnologie non è un fornitore ma un partner che non va indebolito.
E proprio la tecnologia potrebbe essere la chiave di volta che permetterà agli imballaggi in legno di vincere la pesante concorrenza della plastica, almeno secondo le supposizioni di Mauro Mastrototaro, membro del consiglio direttivo di Assoimballaggi, che traccia un quadro realistico della situazione della GDO dove l’imballaggio in legno soffre da anni il successo della plastica. La conferma che l’automazione può agevolare il successo arriva da Ettore Durbiano, presidente di Assoimballaggi e proprietario della Durbiano Imballaggi, azienda che ha investito in un nuovo impianto che le ha permesso di conquistare nuove quote di mercato nonostante la difficile congiuntura economica.
La crisi dei mercati è stata l’oggetto anche dell’intervento di Angelo Scaroni, consigliere incaricato del gruppo riparatori pallet di Assoimballaggi, che propone di vedere la difficile situazione economica come un’opportunità di cambiamento in cui ognuno dovrà iniziare a fare bene il proprio lavoro, in particolare gli enti di controllo e certificazione che spesso non lavorano come dovrebbero.
Il talk show si è quindi concluso con l’intervento di Gianluca Storti, proprietario dell’omonima azienda, che ha tirato le fila dell’intero forum sottolineando come la tendenza del settore sia ormai quella di produrre pallet fuori standard e quindi la necessità dei produttori sia quella di dotarsi di una segheria compatta e semplice da gestire che gli permetta di realizzare il prodotto giusto in tempi brevi.
Per il mercato degli imballaggi in legno il servizio completo e l’ innovazione tecnologica sono quindi l’antidoto ideale contro la crisi, mentre i marchi di qualità controllano riparatori e produttori a difesa del patrimonio forestale. E l’ambiente ringrazia.
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