13/06/2014

Da Assologistica la chiave per capire il futuro del settore

"C'è un 'mondo' che dobbiamo portare a conoscenza, un 'mondo' che investe in innovazione e che dobbiamo far conoscere, poiché il suo contributo al miglioramento del Paese è davvero notevole". Così Donatella Rampinelli, presidente di Assologistica Cultura e Formazione, ha aperto i lavori del convegno "Fantalogistica 3.0: il futuro è già qui", organizzato di recente a Milano dal "braccio" culturale di Assolgistica. E che il nostro settore ricopra un ruolo importante da far emergere, facendo conoscere le sue numerose eccellenze è stato il concetto più volte ribadito dal giornalista della RAI Massimo De Donato, curatore di vari servizi sul mondo della logistica che ha definito essere la nostra terza filiera economica.

Nuove competenze logistiche per un mondo sempre più digitale
Decisamente interessante l'intervento di Tito Zavanella, senior partner e managing director di GEA, che ha delineato lo scenario che ci aspetta e i cui "semi" evidenti sono giù presenti. "Nonostante molti settori siano alle corde, la domanda interna sia un disastro e i costi siano ridotti all'osso, ai logistici - ha detto Zavanella - sono richiesti miracoli. Il tutto con i seguenti effetti sul mondo del 3PL: si osa di più, abbattendo vecchie barriere; ci si è aperti all'esterno e l'outsourcing è ripartito, con massificazione dei tender". Intanto si sta imponendo un nuovo paradigma, caratterizzato da connettività diffusa e interoperabilità, conseguenza dell'accesso massivo a internet sempre più da mobile anche in Italia, al punto da essere stato coniato il nuovo acronimo So. (social). Lo (local).Mo (mobile). "Da segnalare - ha detto Zavanella - che nuovi device tra breve diventeranno preponderanti (televisori, webcam, ecc.), con 10 miliardi di persone collegate in rete. E qui si gioca il futuro della logistica, con la forte necessità di elaborare e adottare nuove competenze, perché il digitale sarà pervasivo e l'innovazione andrà velocissima, con crescente consolidamento anche di tecnologie abilitanti, come RFId, Gps, ecc, nonché diffusione di soluzioni inedite nell'automazione di magazzino (vedi il caso Cube di OM Still), sistemi sempre più potenti di demand forecasting, nuove piattaforme di dialogo (sul modello di quanto proposto dal provider Tesi) e banche dati di trasporto con soluzioni evolute". Un ruolo importante verrà giocato anche dai temi relativi di sostenibilità e sicurezza. E qui Zavanella ha ricordato realtà quali i blue corridor della Ue e la difussione del Gnl (metano liquido), il multi vehicle platoon (Sartre), le soluzioni per stabilità e precisione di guida e infine la tecnologia "Lidar" (laser imaging direction) adottata dalla google car. "Il nuovo paradigma è alle porte - ha concluso Zavanella - e imporrà un approccio virale e innovazione anche nei pilastri tradizionali. Tutto questo sta a significare però che i miracoli saranno possibili".

Case history illuminanti
La mattinata del convegno è proseguita con la presentazione di numerose case history, che pongono l'accento su quanto si sta facendo per essere in linea con lo scenario che il manager di GEA ha delineato. Citiamo su tutti il caso di Barilla, nei cui piani futuri vi è ad esempio la decisione di scommettere sull'intermodalità mediante la creazione di un raccordo ferroviario a Parma, accanto al quale si troverà un impianto di stoccaggio (capace di 75 mila tonnellate con tre mesi di stock). "A questo primo step - ha detto Riccardo Stabellini, logistics Italy associate director di gruppo Barilla - ne seguirà un secondo per la gestione dell'inbound e outbound del prodotto finito". Andrea Mantelli, supply chain di Conad ha invece illustrato la nuova impostazione adottata dal gruppo della GDO per la gestione dei freschi, con la creazione di un hub centralizzato. Molto analitico l'intervento del manager Giuseppe Sabatino della direzione centrale tecnologie per l'innovazione dell' Agenzia delle Dogane e Monopoli: ha illustrato quanto di tecnologico è stato fin qui adottato dalle nostre Dogane, a cominciare dal "rivoluzionario"  Sportello doganale unico. Per le case history di Sogegross (che ha digitalizzato il processo di abbinamento bolla-fattura), Luxottica (che dalla supply chain distributiva è passata all'integrazione totale dei fornitori), di Oracle, Knapp Italia e D'Appolonia rimandiamo al sito http://www.assologisticaculturaeformazione.com/

di Ornella Giola




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