31/05/2017
“Esattamente al contrario della nota pubblicità, anche nel 2017 le aziende che producono rifiuti non assimilabili a quelli urbani saranno chiamate a pagare lo smaltitore effettivo e quello virtuale. Il secondo è quasi sempre l'azienda municipalizzata locale. Insomma pago due per prendere uno". E’ quanto dichiara Nereo Marcucci, presidente della Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, con riferimento alla TARI, la tassa sui rifiuti che le imprese di logistica sono costrette a pagare per lo smaltimento degli imballaggi terziari.
Le miopie dei Comuni
“Nonostante gli interventi del ministero dell’economia, dell’Antitrust e recentemente anche del Tar – continua Marcucci – il ministero dell’Ambiente non ha ancora posto vincoli ai Comuni in merito alla possibilità di considerare qualsiasi rifiuto come un rifiuto urbano." La conseguenza è che i Comuni stanno ricomprendendo tra i rifiuti assoggettati al pagamento della tassa anche quelli che non potrebbero essere assimilati ai rifiuti urbani e per i quali lo smaltimento avviene in proprio da parte dei produttori, come nel caso degli imballaggi utilizzati dalle imprese di logistica che anche quest’anno – entro il 26 giugno prossimo – sono chiamate a pagare importi rilevanti.
“Confetra – conclude Marcucci – ha nuovamente chiesto l'intervento della sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo affinché gli uffici competenti definiscano i criteri di assimilazione previsti da una norma del lontano 2013, e nel frattempo dispongano con circolare che niente è dovuto quando il servizio di smaltimento non sia stato reso".
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