05/05/2022

Ci ha lasciati l'ingegner Eugenio Muzio

Ci ha lasciati Eugenio Muzio, classe 1944, ligure (era nato il provincia di Genova), una laurea in Ingegneria Meccanica nel 1969, mente lucidissima e carattere schietto e volitivo. Sebbene i suoi i inizi professionali  fossero legati al mondo accademico (dal 1969 al 1972 è stato assistente  all’Istituto Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Genova), il richiamo del mondo operativo non si è fatto attendere per il giovane ing. Muzio, che prima ha lavorato nell’azienda di trasporti di famiglia e poi da 1973 al 1975 è diventato responsabile della divisione grandi sollevamenti di un’impresa di autotrasporti eccezionali e montaggi industriali, la F.lli Elia di Torino.

 

 

Il nome dell’ing. Muzio è però indissolubilmente legato a quello del trasporto combinato: nel 1976 entra un Cemat (uno dei maggiori operatori gestore e organizzatore di servizi di trasporto combinato strada – rotaia) con la nomina di direttore generale. Durante i 29 anni di sua gestione Cemat ha conosciuto uno sviluppo di notevoli dimensioni con una crescita del fatturato da 1,5 miliardi di lire (1979) a 230 milioni di euro (2006), diventando la seconda società per volume di traffico in ambito europeo.  Muzio ha sempre amato dialogare con il mondo della logistica anche a livello internazionale ed europeo in particolare: è stato infatti pure presidente UIRR (dal 2003 al 2009), associazione europea degli operatori del trasporto combinato strada-rotaia cui aderiscono 20 società di 14 Paesi che gestiscono i due terzi del traffico combinato europeo. E infine nel 2007 è stato amministratore unico di Combitec, società di consulenza specializzata nelle tematiche specifiche del trasporto intermodale strada-rotaia.




L'ing. Muzio (classe 1944) era nato in provincia di Genova, per anni ha diretto Cemat 



Da “combattente" quale è sempre stato, Muzio non si è mai tirato indietro anche a livello associativo. E’ stato infatti presidente della Commissione tecnica INTERNUNIT (dal 1994 al 2009), organismo misto imprese ferroviarie-operatori intermodali il cui scopo è la definizione delle problematiche tecniche e operative per la costruzione e l’esercizio del materiale rotabile, per le unità di carico intermodali e per la circolazione dei treni del trasporto combinato. E’ stato membro dell’associazione internazionale “Alta Capacità Gottardo" e dal maggio 2013 membro del Comitato tecnico scientifico che annovera fra i suoi membri professori universitari di grande fama. In Assologistica è stato Consigliere nazionale e Presidente della Commissione intermodalità , mentre in Confetra ha ricoperto il ruolo di membro di giunta.

 

Infine va ricordato il suo impegno formativo: è stato decente del corso di lezioni sul trasporto merci e sull’intermodalità nell’ambito della disciplina “impianti di trasporto" presso la Facoltà di ingegneria Politecnico di Milano, mentre all’Università di Trieste corsi ISTIEE teneva lezioni sull’intermodalità. Ha tenuto lezioni (di successo) anche per Assologistica Cultura e Formazione, la divisione formativa di Assologistica.

 

 

Di lui il presidente di Assologistica, Umberto Ruggerone, ha detto: “Ci ha lasciato un uomo, un amico, un ingegnere, un logistico eccellente. Personalmente perdo un punto di riferimento. Un esempio di preparazione, abnegazione. Mai domo, mai accondiscendente. Ruvido come il rugby gli aveva insegnato ad essere; ma corretto come un rugbista sa essere. Era anziano? Forse, ma solo all’anagrafe. Lo spirito di Eugenio era indomito e scalpitante come quello di un giovane ribelle. Aveva l’eloquenza di chi sa le cose e la schiettezza di chi sa di saperle. Aveva soprattutto l’esperienza di chi il trasporto – l’intermodalità nello specifico – l’ha fatta e l’ha fatta bene. A dimostrazione che in questo Paese si può essere bravi quanto gli altri, anzi eccellenti: basta essere competenti. Grazie Eugenio di tutte le cose che ci hai insegnato, con l’esempio e nei fatti. Hai cresciuto una generazione di intermodalisti che da oggi hanno una ragione in più per far bene: il tuo ricordo".

 

 

Di Eugenio Muzio ricorderò il carattere battagliero (da giovane era stato anche un valido campione di rugby), diretto e vivace. La voce chiara e forte, propria di chi ha una sua visione ben precisa delle cose e della vita. Sempre pronto e disponibile a dare una mano, quando gli ho chiesto consigli e suggerimenti. Grazie ingegnere per la sua lezione di vita. La ricorderò sempre con tanto affetto e gratitudine!

 

 

Ornella Giola

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