“La logistica è uno dei settori ai quali regione Lombardia presta maggiore attenzione poiché ospitiamo il 27% degli immobili logistici in Italia. Sotto il profilo delle infrastrutture gli investimenti sono costanti, ma ci sono ampi margini di miglioramento sui quali stiamo operando”, con queste parole, Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di regione Lombardia, ha aperto il suo intervento all’edizione 2024 dell’annuale conferenza trasporti, organizzata da CSCMP Italy Roundtable, in partnership con FerCargo, associazione tra imprese ferroviarie nel trasporto merci.
“In primo luogo - ha proseguito l'assessore - si pone il problema degli insediamenti logistici, che attualmente non sono inquadrati in una strategia nazionale: di fronte a una situazione che consideriamo complessa, ereditata dal passato, stiamo dunque lavorando per definire criteri che siano di indirizzo per i nuovi insediamenti, identificando i siti migliori e tenendo conto della preesistenza di strutture che ne consentano l’immediata operatività. Negli anni scorsi, inoltre, abbiamo creato la cabina di regia del Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria) per coordinare le azioni interregionali nell’ambito delle politiche della logistica per le merci. Un discorso a parte, molto interessante è quello che riguarda l’intelligenza artificiale, grazie alla quale avremo una sempre maggiore razionalizzazione dei flussi di trasporto, con grandi vantaggi in termini di diffusione delle informazioni sul traffico e sulle condizioni della rete, nel segno di una maggiore efficienza, sostenibilità, risparmio energetico e riduzione dei costi a beneficio di un settore in forte espansione che rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia regionale”.
“Il sistema italiano della logistica e del trasporto - ha confermato Giuseppe Boschi, presidente onorario CSCMP Italy Roundtable - è sempre più strategico per l’Italia e cresce a ritmi ben superiori a quelli del pil. Il valore totale delle attività logistiche nel 2023 è stato infatti di 135,4 miliardi di euro, l’8,2% del pil italiano. Se però, da un lato, anche Confindustria sottolinea come un sistema logistico moderno sia un fattore di competitività per il settore manifatturiero, dall’altro occorre uscire dall’ottica in cui logistica e trasporti sono considerati dei costi e non, invece, asset competitivi. Inoltre, occorre eliminare vari vincoli infrastrutturali e normativi, ai quali cui si aggiungono pratiche e abitudini che ne limitano l’efficienza e la sostenibilità”.
La conferenza è stato un appuntamento al quale hanno preso parte tutte le componenti del sistema logistico-trasportistico italiano: “Uno dei dati più qualificanti dell’evento - ha commentato Maurizio Cociancich, amministratore delegato di Adriafer e membro del comitato esecutivo di FerCargo - è stato l’elevato livello dei partecipanti: abbiamo riunito, in un unico consesso, personalità detentrici di alto potere decisionale nei rispettivi segmenti del comparto: imprese ferroviarie, integratori logistici, caricatori, trasportatori, spedizionieri, oltre a qualificati e competenti esponenti del settore politico-amministrativo. E questo ci ha dato la possibilità di discutere con la massima concretezza di temi reali, problemi aperti e possibili soluzioni”.
“Come è emerso nelle discussioni - ha osservato Igino Colella, presidente CSCMP Italy Roundtable - abbiamo spazi di miglioramento agendo su pianificazione, organizzazione, collaborazione fra gli attori, regole più agili e strumenti tecnologici avanzati. I trasporti sono infatti il mezzo che permette alle aziende italiane di ricevere input dal mondo e concretizzare sui mercati l’eccellenza delle produzioni. Le criticità attuali saranno in parte superate con i massicci investimenti infrastrutturali programmati ma servono da subito maggiore capacità e sostenibilità a costi competitivi”.
“Si tratta di una sfida per la competitività resa ancora più complessa dall’attuale contesto economico e geopolitico decisamente VUCA - ha concluso Boschi - e per questo occorrono sia innovazione tecnologica, ovvero la digitalizzazione della supply chain, sia un nuovo e diverso modo di interagire tra committenti e trasportatori, improntato a maggiore collaborazione e migliore coordinamento e pianificazione. Occorre garantire sia costi di trasporto compatibili con la concorrenza e i bilanci sia la sostenibilità economica e sociale.”