12/03/2015
A seguito della crisi economico-finanziaria globale, l’Italia ha intrapreso percorsi di ripresa e di
sviluppo che si colgono dai dati rilevati a chiusura del 2014 sull’andamento del commercio
internazionale.
La bilancia commerciale si è chiusa con un avanzo record di 42,9 miliardi di euro,
13,7 in più del 2013, totalizzando la migliore performance di miglioramento dei propri conti
con l’estero tra i Paesi comunitari, dopo la Germania. Le esportazioni sono cresciute in
media del 2%, confermando la loro valenza anticiclica nel sostegno alle fasi
recessive della nostra economia.
Risultati positivi che dovrebbero accentuarsi quest’anno e nel 2016, soprattutto se si
affievoliranno le tensioni geopolitiche attualmente in atto e se continuerà la favorevole
dinamica dei prezzi delle materie prime. La crescita globale degli scambi di beni e servizi,
secondo la maggior parte delle stime, dovrebbe attestarsi nel 2015 intorno al +5%.
Anche sul fronte degli investimenti esteri si è riscontrato già dal 2013 un rinnovato
interesse da parte degli investitori stranieri, soprattutto asiatici, verso il nostro Paese,
anche se la quota italiana sul totale mondiale resta notevolmente inferiore alle potenzialità
economiche del Paese.
Il quadro nazionale, inoltre, dovrebbe ricevere una forte spinta economica aggiuntiva dall’attenzione
richiamata dall’Expo di Milano, che vedrà la partecipazione di circa 130 Paesi con una
presenza stimata di 20 milioni di visitatori, fra italiani e stranieri.
Il tema prescelto “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", prestandosi a diverse declinazioni,
coinvolgerà di fatto la maggior parte dei settori produttivi del made in Italy, diventando
quindi la vetrina di tutte le eccellenze del nostro Paese.
In tale contesto, la "Cabina di regia per l'Italia internazionale", la cui ultima riunione si è tenuta presso il ministero dello Sviluppo Economico a fine febbraio, ha condiviso i principali obiettivi su cui orientare lo
stanziamento straordinario triennale di fondi e i filoni di attività in cui articolare il “Piano per
la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia".
I principali obiettivi del piano
Eccoli in sintesi:
* Incrementare il volume dell’export, espandendo la presenza internazionale, in
particolare nei Paesi in cui il potenziale è maggiore. Si punta ad incrementare i
flussi di export di beni e servizi di circa 50 miliardi di euro entro il triennio.
* Aumentare il numero complessivo delle imprese esportatrici, trasformando le
aziende potenzialmente esportatrici in esportatrici abituali. Negli ultimi anni il numero
medio di imprese che operano con l’estero si è aggirato intorno alle 200.000 unità:
nell’ambito di tale numero, si ritiene che potrebbe crescere di circa 20.000 unità il
numero delle imprese stabilmente esportatrici (tra le 70.000 circa che ne hanno le
potenzialità).
* Cogliere le opportunità legate alla crescita della domanda globale e
all’incremento della classe media nei mercati emergenti, sempre più orientata
verso modelli di consumo più vicini al modello di specializzazione produttiva dell’export
italiano. Si stima una crescita della classe media mondiale di circa 800 milioni di
persone nei prossimi 15 anni.
* Accrescere la capacità di intercettare investimenti esteri; si punta a ottenere 20
miliardi di dollari di flussi aggiuntivi.
Iniziative a supporto delle pmi
Il piano prevede che si punti al potenziamento di grandi eventi fieristici nazionali, per valorizzarne sia la
funzione di vetrina del made in Italy, sia l’efficacia nella finalizzazione di
business.
Gli eventi vengono selezionati con precisi criteri di rilevanza e sostenuti con un
massiccio piano di interventi personalizzati, che spaziano dalla comunicazione
sui media internazionali, all’organizzazione di piani di ospitalità integrati per
buyers ed opinion maker, ad eventi speciali che coinvolgano i territori ed i
marchi di riferimento.
E' previsto un piano di promozione in collaborazione con le principali catene distributive
mondiali per sostenere l’ingresso dei prodotti italiani senza brand internazionale. Quanto alla voce "comunicazione" verrà attivata una strategia d’attacco peri mercati prioritari con una campagna intensiva di
sensibilizzazione e di advertising tramite i media tradizionali e quelli più
innovativi (social network e blog).
Si punta su segno distintivo unico dell’agroalimentare italiano e altri interventi in
occasione di Expo 2015: le attività promozionali e di comunicazione saranno armonizzate con l’adozione
di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agro-alimentari italiane,
un’immagine unica e coordinata sia nei confronti degli operatori internazionali,
che dei confronti dei consumatori esteri.
Per ottimizzare l’irripetibile occasione di promozione dell’immagine del made in
Italy, durante tutto il periodo di svolgimento dell’Expo, le delegazioni di buyer
invitate, provenienti da tutti i mercati d’interesse per i nostri prodotti, saranno accompagnate sul territorio, d’intesa con le Regioni, per visite mirate ai sistemi
produttivi locali.
Il piano prevede poi progetti di valorizzazione delle produzioni di eccellenza con attività promozionali ad ampio raggio, soprattutto in favore delle produzioni
agricole e agroalimentari, anche a tutela dei marchi e delle certificazioni di
qualità ed origine. E ancora, verrà attivato un piano di comunicazione contro l’Italian Sounding
in sinergia con i consorzi di tutela e le associazioni di produttori agroalimentari e
vitivinicoli Dop ed Igp.
Sono previsti roadshow per contribuire – in collaborazione con le associazioni imprenditoriali
e le Camere di commercio - alla conoscenza degli strumenti a sostegno
dell’internazionalizzazione, anche predisponendo specifici percorsi formativi per
stimolare le capacità d’internazionalizzazione delle pmi, con particolare
attenzione a quelle che, potenzialmente idonee, non hanno ancora affrontato la
competizione internazionale.
Si farà della formazione e si utilizzeranno temporary export manager per favorire
l’acquisizione di competenze manageriali internazionali da parte delle pmi.
Da ultimo è previsto un supporto all’ e-commerce per favorire l’accesso alle piattaforme digitali e
promuovere l’e-commerce quale nuovo canale di penetrazione commerciale.
Attrazione degli investimenti esteri e assistenza agli investitori
Ecco in sintesi gli interventi previsti:
* Roadshow mirati alla presentazione delle opportunità Paese,
all’assistenza tecnica all’operatore estero e al suo radicamento sul territorio.
* Rafforzamento della struttura dedicata all’interno dell’ICE Agenzia con la
creazione di un sistema di customer relationship management per gli investitori
esteri; una piattaforma di condivisione delle informazioni sulle opportunità di
investimento in Italia, a partire dalle infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese;
un database degli investitori internazionali; formazione del personale.
* Costituzione dei “desk" investimenti e organizzazione del primo roadshow
globale "Invest in Italy" in raccordo con il MAECI (ministero degli Affari Esteri), che tocchi le più importanti piazze
finanziarie del mondo.
Coordinamento con le Regioni
La situazione economica e i vincoli di finanza pubblica obbligano i soggetti pubblici che
operano nel settore dell’internazionalizzazione a procedere con un approccio coordinato, in
ottica di risparmio, di eliminazione delle sovrapposizioni, di verifica dell’efficacia operativa.
Da parte regionale si registra l’orientamento a promuovere soprattutto la specializzazione
produttiva dei propri territori, nella ricerca di un quadro di riferimento unitario delle strategie
nazionali, nel contributo a una effettiva sinergia fra le iniziative
d’internazionalizzazione, per elevare il livello di competitività del Paese nel suo
complesso. Un’attenzione particolare, inoltre, è riservata al tema dell’innovazione
tecnologica, a partire dalle sinergie con i centri di ricerca di eccellenza operanti in alcune
Regioni. Saranno quindi perseguite strategie di gestione condivisa dei programmi che consentano
l’ottimizzazione delle risorse disponibili a livello statale e regionale per il prossimo triennio. In
particolare s’intende avviare una nuova
metodologia d’intervento che consenta di identificare obiettivi prioritari differenziati per
ciascuna regione o gruppi di regioni.
Interventi sulle strutture
E’ in corso una profonda riorganizzazione dell’Ice Agenzia - soprattutto per rafforzare
l’orientamento all’utenza/pmi e il coordinamento dell’attività di attrazione degli investimenti –
che ha già fatto registrare risultati in termini di maggiore efficienza e contenimento di costi.
Sul piano dei servizi finanziari, l’esigenza di poter disporre di una moderna ExImBank è
avvertita da più parti ed è un tema attualmente all’esame del Parlamento.
Paesi Focus
Nel triennio 2015 – 2017 le attività saranno concentrate nei seguenti Paesi focus, verso cui
si indirizzeranno prevalentemente le missioni istituzionali e imprenditoriali:
· USA e Canada, con interventi destinati alle aree provinciali più dinamiche, in cui finora le
azioni promozionali sono state meno estese e meno incisive, in considerazione delle
potenzialità di allargamento delle nostre quote di mercato; · Cina, quale mercato con una crescita molto dinamica;
· Giappone, Paese con il quale l’Italia ha da molti anni solide relazioni economiche; · Paesi del Golfo, in quanto economie che hanno subìto minori contraccolpi della crisi
economica mondiale; · Paesi dell’ Africa sub sahariana: Congo, Etiopia, Mozambico, Angola; · Paesi dell’Asia centrale: Azerbaijan, Kazakistan per il loro valore strategico e per gli
interessanti progetti infrastrutturali varati dai rispettivi Governi; · Paesi dell’Alleanza del Pacifico: Messico, Colombia, Perù e Cile dove si svolgeranno le
prossime missioni istituzionali;
· Cuba, per le recente apertura ai commerci internazionali; · Sudest asiatico: Vietnam, Malesia e Indonesia, in vista della costante espansione dei
loro mercati.
A cura di Ornella Giola
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