03/06/2015

L'agroalimentare d'esportazione ha un marchio unico

Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (MAF) ha presentato a Expo Milano il segno unico distintivo per le produzioni agricole e alimentari italiane: "The Extraordinay Italian Taste". Si tratta di un marchio che serve alla promozione del made in Italy agroalimentare, sotto una bandiera unica, e al contrasto dell'Italian sounding. Un logo che verrà utilizzato in occasione delle fiere internazionali, in attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su internet e sui social media. Un segno unico utile per veicolare un'idea unitaria del made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l'area espositiva dedicata all'Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all'interno del padiglione del Vino e quello MAF del Cibo a Expo, proprio per cogliere l'occasione unica di visibilità offerta dall'evento di Milano. Si tratta in sostanza di un'operazione di sistema Paese, che consentirà all'Italia di recuperare terreno rispetto a Paesi concorrenti che già adottano marchi di questo tipo con successo. Così si punta a rafforzare le azioni realizzate da enti pubblici o aziende private sui mercati esteri, come ad esempio Stati Uniti, Canada, Brasile, Russia, India, Cina, Europa, Turchia e Australia. Il segno unico è rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e dalla scritta "The Extraordinary Italian Taste". Il marchio si inserisce nel più ampio piano straordinario di internazionalizzazione del made in Italy, messo a punto in collaborazione dal ministero dello Sviluppo Economico, dal ministero delle Politiche agricole e dall'Ice e ne costituisce uno degli aspetti più importanti. Il segno unico, infine, proprio per le sue caratteristiche d'uso non verrà apposto sui singoli prodotti. L'export agroalimentare italiano ha chiuso il 2014 con 34,4 miliardi di euro, nel primo trimestre del 2015 siamo a oltre 8,7 miliardi e l'obiettivo è arrivare a 36 miliardi a fine anno. "Anche sfruttando bene l'Esposizione Universale di Milano possiamo farcela - ha aggiunto Martina - e puntare all'obiettivo di quota 50 miliardi di export nel 2020".
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