13/02/2015

Economia, segnali di risveglio. Lo dice l'Istat

Secondo quanto sostenuto dall'Istituto, in gennaio l’economia italiana ha mostrato segnali di un possibile recupero della domanda interna. Indicazioni favorevoli provengono anche dalla produzione e dagli ordinativi esteri di alcune componenti rilevanti del comparto dei beni strumentali. Inoltre l’indice anticipatore dell’economia italiana è tornato positivo a novembre, delineando una ripresa dell’attività economica nei primi mesi dell’anno. 

Quadro mondiale
Il ciclo economico internazionale continua a essere caratterizzato dal dinamismo statunitense, a fronte di segnali di rallentamento delle economie emergenti. Secondo i dati preliminari relativi al quarto trimestre del 2014 (+2,6% la crescita del Pil su base annua), gli Stati Uniti, pur in decelerazione, confermano la dinamica di crescita più vivace tra i Paesi avanzati. La solidità della fase espansiva statunitense è testimoniata dall’andamento dei consumi privati (+4,3% su base annua; +3,2% del terzo trimestre); nei prossimi mesi la spesa per consumi delle famiglie è attesa in aumento alimentata dalla crescita salariale e dall’occupazione. Nell’area euro, le condizioni di breve periodo traggono beneficio dall’accelerazione del deprezzamento nei confronti del dollaro, più che dall’ulteriore caduta del prezzo del petrolio (-21% il prezzo del brent nella media di gennaio, dopo il -21,6% di dicembre). Le attese del varo delle misure espansive della Bce hanno ulteriormente spinto al ribasso la moneta unica nei confronti del dollaro (-5,2% circa rispetto a dicembre), sui valori più bassi dal 2003 (1,11 euro per dollaro a inizio 2015). La capacità di muovere al rialzo le aspettative degli operatori appare in questo momento un elemento chiave. Il clima di fiducia dei consumatori per l’intera area ha reagito positivamente in gennaio, con un evidente rialzo rispetto a dicembre (+2,4 punti). Assai più contenuto è apparso l’aumento del clima di fiducia delle imprese: il maggiore ottimismo sulla produzione futura è stato bilanciato da un peggioramento dei giudizi sugli ordinativi e sulle scorte correnti. Secondo le stime dell’Euro Zone Economic Outlook, il Pil dell’area è previsto in crescita dello 0,3% nel primo trimestre 2015. In novembre, il commercio mondiale in volume ha segnato una nuova contrazione (-1% rispetto a ottobre dopo la stasi del mese precedente). Tale tendenza è da attribuire esclusivamente alla forte caduta degli scambi delle economie emergenti, sia dal lato delle importazioni (-2,5%) sia delle esportazioni (-1,4%), a fronte di una tenuta dei paesi avanzati. 

Così in Italia
A novembre l’attività produttiva nel settore industriale (al netto delle costruzioni) ha mostrato un leggero rialzo (+0,3% su base congiunturale), cui hanno concorso i principali raggruppamenti di industrie, con la sola eccezione dell’energia. Tale incremento contribuirà ad attenuare la contrazione nel quarto trimestre '14, attesa inferiore a quella osservata nel precedente trimestre. La quota di comparti industriali in espansione è nuovamente aumentata, ma permane distante dalla soglia che segnala il ritorno a una fase espansiva. A fine 2014 l’attività produttiva nel comparto industriale è attesa contrarsi per il terzo anno consecutivo (lievemente al di sotto dell’1%). I ritmi produttivi continuano a soffrire della debolezza delle condizioni interne di domanda. Il fatturato industriale realizzato sul mercato domestico ha presentato un’evoluzione fortemente erratica, con una nuova diminuzione in novembre (-1,2% dopo due incrementi consecutivi). Le vendite sui mercati esteri hanno mostrato una sostanziale tenuta. Nel quarto trimestre '14, le esportazioni verso i paesi esterni all’Unione hanno segnalato un’accelerazione (+1,8%), dovuta in larga misura a incrementi dei prezzi finali di vendita, resi possibili dal deprezzamento del cambio dell’euro, a fronte di una diminuzione dei volumi. L’alternanza dei segnali congiunturali ha caratterizzato anche il settore delle costruzioni. L’indice della produzione ha registrato una marcata flessione in novembre (-4,5%), dopo il significativo incremento del mese precedente. La posizione ciclica del settore è risultata fortemente indebolita, attestandosi su posizioni inferiori a quelle che avevano contrassegnato il parziale recupero dei primi mesi del 2014. Indicazioni moderatamente favorevoli si desumono dai permessi di costruire, anticipatori dell’attività del comparto; una attenuazione della caduta tendenziale nei primi due trimestri del 2014 si è riscontrata per la superficie utile abitabile dei nuovi fabbricati residenziali. Nel terzo trimestre, inoltre, il numero di compravendite è risultato di nuovo in aumento (+3,7% il rialzo su base annua). Per la prima volta dopo due anni risultano in aumento i prezzi delle abitazioni di nuova costruzione (+0,7% su base congiunturale), mentre continua il rallentamento di quelli riferiti alle abitazioni esistenti. 

Fiducia su
All’inizio dell’anno in corso, il clima di fiducia degli imprenditori è risultato in sensibile miglioramento. L’indice composito di fiducia delle imprese italiane è aumentato di 4 punti rispetto a dicembre, grazie a un generalizzato incremento delle attese degli operatori. I rialzi più significativi hanno interessato sia il comparto delle costruzioni (sospinto dalle aspettative sui livelli occupazionali), sia i servizi di mercato (per le attese sulle condizioni di domanda e sulla situazione generale dell’economia). Nel settore manifatturiero, il clima di fiducia è risultato sostanzialmente stazionario, per la stasi dei giudizi degli operatori sugli attuali livelli di domanda e delle attese di breve termine sui ritmi di produzione. Infine, nel commercio al dettaglio il calo della fiducia (che ha attenuato il balzo in avanti di dicembre) è legato al deterioramento dei giudizi sui livelli correnti di domanda, a fronte di un progresso delle aspettative a breve. 

Investimenti in stand by
Le difficoltà a investire hanno caratterizzato le scelte delle imprese italiane nel corso del 2014. Il totale degli investimenti fissi lordi è diminuito di circa un punto percentuale in ciascuno dei tre trimestri dello scorso anno. Il settore delle costruzioni e, in misura maggiore, quello delle macchine e attrezzature hanno contributo a tale andamento, mentre la componente dei prodotti della proprietà intellettuale ha mostrato una sostanziale stabilità. La produzione di alcune componenti rilevanti dei beni strumentali (macchine per impieghi speciali, macchine per la formatura dei metalli e di altre macchine utensili e autoveicoli) ha registrato miglioramenti significativi nei mesi di ottobre e novembre. In questi settori segnali positivi giungono anche dagli ordinativi, soprattutto per quelli provenienti dall’estero. Sebbene queste indicazioni siano ancora parziali, la loro intensità è attesa rafforzarsi per effetto dell’applicazione dei provvedimenti europei (piano Juncker) e italiani (Investment compact).

A cura di Ornella Giola
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