07/10/2014

Tedeschi superstar negli investimenti immobiliari globali

Gli investitori tedeschi hanno immesso 151 miliardi di dollari nei mercati immobiliari internazionali nel periodo che va dal 2004 al primo semestre di quest’anno. Questa cifra li rende la fonte più attiva e importante di capitale cross border, secondo le analisi dell’International Capital Group di JLL. Per scaricare il report completo cliccate http://image.jllinfo.eu/lib/fef11379706d04/m/1/Germany+at+the+Intersection+of+Global+Capital+Flows.pdf I gruppi tedeschi hanno continuato ad investire al di fuori dal mercato domestico durante gli ultimi dieci anni anche quando altri investitori sono risultati più attivi nelle attività cross border. Ciò li pone in testa alla classifica dei paesi che hanno investito all’estero, davanti al Nord America ($133bn) e al Regno Unito ($100bn). Nonostante una policy di investimento che prevede come target oltre 40 Paesi, l’82% del totale degli investimenti tedeschi è stato allocato nei mercati maturi dell’Europa Occidentale e del Nord America. La maggior parte (80%) dei flussi di capitale tedesco si è concentrata su prodotti core nel settore uffici, mentre gli investimenti in immobili retail hanno interessato un ulteriore 13%. “Nonostante siano stati messi alla prova dagli investitori norvegesi, cinesi e canadesi, con la loro presenza ormai consolidata in molti mercati possiamo affermare che gli investitori tedeschi si manterranno focalizzati sugli investimenti internazionali", afferma Matt Richards, head of international Capital Group – Europe in JLL. I capitali tedeschi stanno tornando, con cautela, anche in Italia. Nel terzo trimestre 2014 sono state due le operazioni che li hanno visti coinvolti nei settori uffici e retail. Si tratta di un segnale importante a seguito di un’assenza durata per tutto il 2012 e 2013, dopo picchi nel 2006, 2007 e 2011, quando il capitale tedesco rappresentava in media l’11% del volume di investimenti complessivi nell’immobiliare italiano. “Siamo convinti che vi sarà nei prossimi mesi una nuova spinta da parte dei fondi tedeschi alla luce della difficoltà dimostrata nell'ottenere ritorni attesi in altre geografie europee. Auspichiamo questo ritorno anche per una vicinanza culturale e per la loro maggiore familiarità con il sistema italiano, considerato quanto investito negli anni pre-recessione. Cosa ostacola parzialmente il ritorno in forma massiccia? Scarsità di prodotto di qualità e l'incertezza normativa in tema di strutturazione delle operazioni, soprattutto dal punto di vista fiscale", sostiene Davide Dalmiglio, head of Capital Markets di JLL Italia. Gli investitori tedeschi hanno dominato anche nel proprio mercato nazionale. Dal 2004 il capitale tedesco ha riguardato in media il 52% degli investimenti in Germania. Tuttavia le analisi effettuate sull’ammontare totale delle offerte effettuate ma che non hanno portato alla chiusura di transazioni sottintendono una domanda internazionale maggiore rispetto ai dati effettivi delle transazioni concluse. Secondo i dati raccolti su 1.3 miliardi di euro di transazioni in immobili ad uso ufficio superiori ai 100 milioni di valore negli ultimi 18 mesi, il 65% dei compratori era un investitore nazionale. Il 72% degli underbidder era costituito da investitori cross border da Stati Uniti, Korea, Regno Unito, Cina, Repubblica Ceca, Canada, Francia e altri paesi. Queste offerte hanno totalizzato quasi 7 miliardi di euro. “La quota di capitale allocata al settore immobiliare continua a crescere a livello globale. Ci aspettiamo che il flusso di investimenti cross border che hanno come target la Germania cresca, in quanto gruppi di investitori tradizionali dall’Europa e dal Nord America e nuovi entranti da Asia e Medio Oriente iniziano a fare offerte più aggressive e ad assicurarsi asset che in precedenza si sarebbero aggiudicati gli investitori nazionali", conclude Marcus Lütgering, head of office investment, JLL Germania.
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