La multinazionale leader mondiale nelle innovative workforce solutions ha condotto la riecrca insieme a E&Y e Pearson. L’analisi si basa su tecniche di intelligenza artificiale ed è finalizzata a sviluppare un modello predittivo della domanda di profili professionali e competenze in Italia nei prossimi 10 anni. In questo scenario le previsioni sulle dinamiche occupazionali di lungo periodo nel settore logistica che emergono dalla Ricerca: il modello predittivo identifica all’interno del comparto un andamento dell’occupazione in crescita fino al 2030.
Con l’avvento della pandemia molte aziende hanno deciso di aumentare la presenza online per sostituire i canali tradizionali di vendita. Le spedizioni generate dall’e-commerce sono aumentate del +103% durante il lockdown e del 68,5% nel post lockdown, a dimostrazione che il trend non intende interrompersi. La logistica è tornata così al centro delle strategie aziendali, evidenziando una particolare attenzione verso l’innovazione, con la creazione di nuove soluzioni e l’ingresso sul mercato di nuovi attori. *
Fra le figure più in crescita nei prossimi 10 anni ci sono:
- Team Leader-Responsabili del Magazzino, con una crescita del +3%
- Autisti con patenti con un +2,6%
- Spedizionieri con un +2%
- Addetti alla logistica e al magazzino (nello schema che segue “Impiegato") con un 1,5%
Anna Gionfriddo, Manpower Brand Italy Director ha dichiarato: “In un contesto di mercato in rapida trasformazione a causa della pandemia, il settore della logistica ha mostrato ancora una volta la sua resilienza e capacità di adattamento, all’insegna dell’innovazione e della tecnologia. In questo scenario si inseriscono le previsioni occupazionali in aumento nei prossimi 10 anni: secondo i dati della Ricerca ManpowerGroup, EY e Pearson la domanda di responsabili di magazzino, autisti, spedizionieri e addetti alla logistica, è destinata a crescere in misura maggiore e saranno proprio le soft skill ad essere sempre più richieste in futuro. Oggi ManpowerGroup ha oltre 500 posizioni aperte nella logistica in tutta Italia"
Igor Hahn, Head of Sales & Customer Experience ManpowerGroup ha dichiarato: “Oggi le aziende del settore della logistica, soprattutto con il boom dell’e-commerce, hanno accelerato una serie di sviluppi necessari per automatizzare e rendere i flussi più controllati. Di conseguenza cambiano le competenze delle persone che vanno a lavorare in questi comparti e si concentrano verso profili ad elevata digitalizzazione, che si confermano i più ambiti sul mercato. Le aziende del settore ci chiedono spesso infatti attività di employer branding per attrarre i talenti migliori"
Al seguente link www.manpower.it/logistica è possibile accedere al sito dedicato alle Soluzioni ManpowerGroup per la Logistica. Un canale dedicato agli operatori del settore e ai candidati, in cui poter trovare maggiori informazioni sulle posizioni aperte nel settore. Fra i profili ricercati vi sono:
- Magazzinieri: il compito del magazziniere è in primo luogo assicurarsi che la merce arrivi al magazzino, così come quello di controllare che la merce spedita ai clienti oppure alle varie filiali dell'impresa, sia caratterizzata da qualità eccellente.
- Trasportatori e i responsabili delle spedizioni: le mansioni che sono in capo ai trasportatori sono le seguenti: devono spedire le merci rispettando i tempi di consegna e garantendo al cliente finale la totale integrità del bene che è stato ordinato, facendo in modo che questo giunga a destinazione senza nemmeno una piccola imperfezione
- Responsabili del magazzino, ovvero chi si occupa di impartire le direttive per assicurare una buona coordinazione logistica nell'azienda
- Supply Chain Manager, che valuta le fasi di produzione e vendita delle merci e del trasporto, trasferendo una serie di informazioni che verranno poi riferite alla direzione dell'impresa.
Metodologia Ricerca: L’obiettivo dell’analisi è quello di individuare le professioni e le competenze che saranno maggiormente richieste dal mercato del lavoro tra 10 anni, e fornire evidenze utili a chi deve programmare investimenti in istruzione e formazione, attraverso l’identificazione di strumenti e azioni necessarie per contrastare il crescente disallineamento tra gli esiti dei percorsi formativi e l’evoluzione della domanda delle imprese. Il modello riesce dunque ad indagare in profondità la complessità dei processi trasformativi delle professioni come risposta ad eventi traumatici quale ad esempio, ma non esclusivamente, l’emergenza sanitaria in corso. Processi trasformativi che, anche in considerazione della rapidità con cui avvengono, impongono un ripensamento complessivo delle strategie formative che, da un lato, garantiscano una maggiore resilienza della forza lavoro agli eventi avversi e, dall’altra, moltiplichino le capacità di riposizionamento degli occupati. I metodi, le procedure e gli strumenti implementati per questo studio, pongono le basi, da un lato, per la realizzazione di tool predittivi, che semplificano, per ciascuna professione, il set di competenze aggiuntive sui cui lavorare; dall’altro costruiscono le premesse su cui fondare un Osservatorio permanente che possa continuare a produrre analisi innovative sulle competenze e sulle tendenze occupazionali. |