Prima motivazione: il grado di terziarizzazione continua a crescere. È vero che i margini del settore non sono invidiabili (i principali player hanno mediamente un EBITDA/Fatturato intorno al 4%), ma il mercato della logistica conto terzi continua a crescere e si dimostra attrattivo: si parla di 43,5 miliardi di euro di logistica in outsourcing, con un incremento di 4 miliardi negli ultimi 5 anni. Inoltre solo il 40% della logistica è terziarizzata: il mercato potenziale è ancora vasto, basti pensare che il valore totale della logistica in Italia (in-house e outsourcing) è stimato intorno ai 110 miliardi di euro.
Seconda motivazione: un mercato troppo frammentato. Le aziende operanti nella logistica conto terzi sono ben 97.000 e la dimensione media delle aziende è nettamente inferiore rispetto a quella di altri Paesi. Dal punto di vista economico/finanziario è semplice per i grandi gruppi stranieri entrare nel nostro Paese tramite acquisizioni e per le aziende già operanti in Italia effettuare fusioni ed acquisizioni per ampliare la propria quota di mercato.
Terza motivazione: esigenze di committenti e consumatori in rapida evoluzione. L’eCommerce cresce a doppia cifra e porta nuovi attori e modelli nel mondo della logistica; diverse aziende committenti (soprattutto retailer) rivedono le logiche di approvvigionamento dei punti vendita, avvicinando anche il mondo B2b a un modello di logistica “a pezzi"; la distribuzione “Green" nei centri urbani diventa un requisito fondamentale. Queste dinamiche stanno portando diversi operatori logistici a modificare la propria strategia e il proprio portfolio di servizi offerti e, in alcuni casi, il modo più rapido per seguire questi cambiamenti è realizzare acquisizioni/fusioni/partnership con altri attori logistici aventi competenze e asset adeguati.
Di Damiano Frosi