Un pavimento industriale è la base su cui si sviluppa una attività produttiva svolta in un capannone; il più delle volte risultando di pari se non superiore importanza alle coperture ed ai pannelli perimetrali.
La mancata o ridotta funzionalità di un capannone
industriale si manifesta sempre in termini economici come perdita di denaro
sull’attività produttiva prevista ma non realizzata. L’attività produttiva
viene espressa a mq come:
fatturato medio annuo di una linea di produzione
superfice di linea di produzione
Una porzione di attività interdetta quindi per
inagibilità, è facilmente riconducibile ad un danno economico:
(superfice non utilizzata) * (fatturato medio annuo espresso
al mq).
La redazione di una cronistoria ragionata ed
organizzata della propria attività nella realizzazione di un pavimento
industriale è fondamentale: per avere tutte le informazioni sottomano, per
evitare che l’insorgenza di problemi non previsti possano a volte danneggiare o
quando è peggio vanificare le attività svolte, e nel caso di controversie, la
registrazione di tutte le fasi, riesce quasi sempre a sanare situazioni che
altrimenti potrebbero diventare compromettenti per le parti coinvolte
nell’attività esecutiva.
La tabella a seguire, redatta dall’autore, indica sulla base dell’esperienza
industriale maturata, la criticità dei dissesti più frequenti osservati nei
capannoni industriali, relativamente alle pavimentazioni industriali:
|
CRITICITA’ |
CAUSA |
PROCEDURE
NORMATE CONPAVIPER
E UNI 11164 |
1 |
FESSURAZIONI |
Acqua in eccesso nella miscela di
CLS (formulazione non adeguata, aggiunta di acqua in cantiere. |
Prescrive la giusta consistenza
del CLS con corretto A/C ed eventuale utilizzo di additivi. |
Rapida evaporazione per eccessivo
caldo, presenza di vento. |
Protezione luce, aria del campo
di getto |
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Maturazione del CLS in
saturazione d’acqua |
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Mancanza della resistenza
necessaria, rottura a fatica. |
Richiesta di certificazione del
confezionatore del CLS dall’impianto con annessa autocertificazione della Rck
specifica della fornitura richiesta |
||
Mancanza giusto spessore
(pavimento sottile, pozzetti, canaline, condotte suborizzontali) |
Verifica strutturale dello
spessore con in calcolo agli SLU ed SLE |
||
Verifica dello spessore del piano
di posa |
|||
Adozione delle armature
anticreeping |
|||
Cedimento geologico del
sottofondo |
Verifica delle componenti
geologiche, della costante di Winkler o del terreno alla Bussinesq |
||
Presenza di acqua nel sottofondo |
Verifica del piano di posa del
limite plastico liquido |
||
Presenza di vincoli che
impediscono il ritiro |
Controllo dei materiali
permanenti, ed adozione delle tecnologie adeguate. |
||
Errato taglio di giunti e
travetti |
Verifica e corretta proiezione
superficiale. |
||
2 |
DISTACCHI A SCAGLIE O CARTELLAMENTI |
Presenza di impurità nel campo di
getto per galleggiamento |
Verifica della pulizia del campo
di getto |
Certificazione del lavaggio degli
aggregati |
|||
Controllo e certificazione della
pulizia delle betoniere. |
|||
Presenza aggregati reattivi |
Certificati del confezionatore
del CLS sull’adozione di aggregati non reattivi |
||
Presenza aggregati gelivi |
Certificati del confezionatore
del CLS sull’adozione di aggregati non gelivi |
||
Presenza sabbie in superficie |
Corretta mix design |
||
Frattazzatura nei corretti tempi
di maturazione |
|||
3 |
IMBARCAMENTO SUI GIUNTI STRUTTURALI |
Sbrecciature giunti strutturali |
Corretto spessore soletta, mai
< 15 cm. |
Posa di strato di scorrimento e
di barriera al vapore. |
|||
Corretto rapporto A/C |
La mancata applicazione delle disposizioni
definite dalla normativa UNI 11146, e delle direttive delle Associazioni di Categoria,
sono oggetto di frequente insorgenza di complicazioni legate alla attività
produttiva nei capannoni industriali, e in casi gravi, alla parzializzazione protratta
nel tempo dell’attività sulla parte soggetta a dissesti esprimibile quindi come
danno economico.
Pertanto, pur esistendo le normative in Italia, tutte
la volte che vengono parzialmente o totalmente disattese diventano oggetto di
contenzioso tra Progettista, Impresa, Pavimentista, Committente.
La conforme esecuzione diventa quindi una necessità, e si configura come procedura di controllo in regime di qualità, condotta su indicazione del Responsabile dei lavori e quindi del Committente dal Direttore dei lavori
Il sistema di certificazione, che intendo di
seguito illustrare, rappresenta un format di attestazione sull’adozione delle
procedure di controllo conformi alla normativa italiana, denominata procedura S.A.S.C.
“Self Auditing Supervision Certification". La procedura si basa sulla
redazione e successiva compilazione di schede operative, tematiche e
specifiche, necessarie alla enunciazione di un sistema procedurale di controllo
in regime di qualità e conformità, totalmente diverso dalla standardizzazione
delle ISO 9000, ma espressamente finalizzato alla realizzazione accertata dei
pavimenti industriali, (secondo le disposizioni della Norma UNI 11146, le
direttive delle Associazioni di Categoria, CONPAVIPER ed ENCOPER, le
prescrizioni del CNR DT 211 del 2014,
integrandosi per di più in perfetta sintonia con le disposizioni del Nuovo
Codice degli Appalti, D. Lgs 50/2016).
Difatti secondo le disposizione del D. Lgs 50/2016 “Nuovo Codice degli appalti"
le modalità e la tipologia degli atti formali, attraverso i quali il Direttore
dei Lavori effettua l’attività, descritta al comma 3 dell’ art. 101, ossia il
controllo tecnico, contabile e amministrativo dell’esecuzione dell’intervento, sono
finalizzate a garantire che i lavori siano realizzati a regola d’arte ed in
conformità al progetto e al contratto. Nello stesso comma 3, si attribuisce al
Direttore dei Lavori, in via esclusiva, la competenza a interagire con
l’esecutore, in merito agli aspetti tecnici ed economici nell’adempimento del
contratto, attribuendo espressamente allo stesso Direttore dei Lavori, la
responsabilità dell’accettazione dei materiali e del controllo quantitativo e
qualitativo degli stessi, con esplicito riferimento alle norme nazionali ed
europee. Inoltre sono demandate allo stesso Direttore dei Lavori tutte le altre
attività di controllo sulla documentazione amministrativa in materia di
appalti, il controllo e l’alta sorveglianza sull’esecuzione delle opere in
conformità alle normative vigenti ed alle procedure riferite ai documenti
tecnici facenti parte integrante del contratto d’appalto.
La procedura descritta, si configura quindi come perfetto assolvimento delle mansioni tecniche, tecnologiche, di controllo e di verifica, attribuite al Direttore dei Lavori, che si svolgono tramite la formulazione di specifiche azioni, suddivise per fasi di verifica e controllo, che convalidano quindi l’accertamento conforme di tutte le attività, propedeutiche, esecutive e di riscontro del sistema pavimento industriale.
La redazione e quindi la compilazione costante di
tutte le schede tematiche è tale da risultare sia di facile e conforme compilazione
alle disposizioni del “Nuovo Codice degli
Appalti", ed ancor più, di rapida consultazione; essendo poi estremamente
sintetiche, concise ed organizzate per argomentazioni tematiche e attività,
diventano un sistema di verifica e controllo appropriato ed esauriente che può
esprimersi in poche pagine.
La procedura definisce un metodo organizzato di controllo, in regime di qualità, che si basa su due fasi di attività, ognuna delle quali viene suddivisa in azioni, a fronte delle quali si compila una scheda, che rappresenta una serie di finalità operative, dettagliatamente descritte nei punti a seguire.
1. Attività
propedeutiche all’apertura del cantiere, riscontrabili a
quanto disposto dall’Art 26, comma 8, come attività di fase preliminare del Direttore
dei Lavori, che deve interagire con l’esecutore.
Il sistema di schede informatizzate sono
riportate nel seguente schema:
DENOMINAZIONE SCHEDE |
FINALITA'
OPERATIVA |
SCHEDA INFORMATIVA SULL'OPERA |
Definizione dei dati anagrafici,
tecnici, merceologici, prestazionali e criteri di accettazione dei locali da
pavimentare |
ANALISI DEI RIEMPIMENTI
|
Analisi tipologica dei riempimenti
comprendente gli aspetti e le caratteristiche superficiali, la stratigrafia,
e i dati geologici. |
CLASSIFICAZIONE DELLE TERRE IN CANTIERE |
Definizione dei dati di classificazione
delle terre e dei misti di cava utilizzati per i riempimenti, secondo le
norme UNI con relazione di sopralluogo relativo alle caratteristiche dei
rilevati utilizzati in cantiere, alla denominazione ed alla consistenza dei
terreni verificati. |
SCHEMA STRATIGRAFICO
|
Rilievo della stratigrafia del rilevato
così come è stato steso e compattato, in riferimento anche al K di Winkler. |
CALCOLO DI VERIFICA DELLE PIASTRE |
Modello di calcolo: secondo il calcolo
per elementi finiti, con uso delle tabelle ACI, o secondo il calcolo agli
stati limite, per la verifica della sezione resistente alle sollecitazioni,
ai parametri geologici dei rilevati, per determinare lo spessore della
soletta, il posizionamento dei giunti strutturali, il calcolo della trazione
per definire i giunti ci contrazione, il curling ed il curving. |
SCHEDA SOPRALLUOGO |
Verbali di sopralluogo di visite
tematiche in cantiere prima dell'apertura dei lavori, definita per ogni
singola attività di lavoro. |
CONTROLLO QUALITA' CALCESTRUZZI |
Report delle centrali di betonaggio
necessarie a definire la produttività e i componenti del cls e controllo
costante del rapporto A/C, tramite algoritmo di calcolo specifico. |
ELENCO DELLE BETONIERE
|
Report delle betoniere assegnate per i
getti contenente i dati relativi alla proprietà la taratura del manometro per
classe di cls |
SCHEDE DEI MATERIALI |
Scheda normata identificativa la qualità
dei materiali utilizzati descritti tipologicamente codici normativi,
trasporto stoccaggio. |
SCHEMA GETTI |
Planimetria dei getti con
identificazione baie di carico, pozzetti, condotte, percorsi betoniere,
lavaggio canale e betoniere. |
APPRONTAMENTO CANTIERE |
Ceck list tecnologica di controllo delle
attività pianificate di cantiere per lavorazioni mezzi d'opera e personale
assegnato. |
2. Attività
di cantiere, relative alle funzioni di controllo del
Direttore dei Lavori, secondo le disposizioni del comma 3 dell’Art. 101, con
riferimento esplicito ai lavori affidati in subappalto; è compito del Direttore
dei Lavori verificare la presenza in cantiere delle imprese subappaltatrici
autorizzate; controllare che le stesse svolgano effettivamente la parte di
lavori subappaltati nel rispetto della normativa vigente e del contratto
stipulato; accertare le contestazioni dell’esecutore sulla regolarità dei
lavori eseguiti dal Subappaltatore, attraverso la documentazione relativa a:
DENOMINAZIONE SCHEDE |
FINALITA'
OPERATIVA |
SCHEDA COMMISIONI |
Scheda di controllo delle attività
necessarie alla realizzazione delle piastre costituenti i pavimenti industriali. |
GIORNALE DEL CANTIERE |
Giornale nel quale vengono riportate
tutte le notizie riguardanti il personale le attività le macchine e le
carenze del cantiere. |
SCHEDATURA MACCHINARI ED ATTREZZI |
Schedatura attrezzature da cantiere
secondo le disposizioni normative includendo oltre alle note di
riconoscimento anche i dati di fatturazione, la presenza del libretto di uso
e manutenzione, la registrazione degli interventi manutentivi, la presenza
delle schede della sicurezza e la nota se il macchinario prevede personale
formato e nominativi di chi è autorizzato alla conduzione. |
LIBRETTO DELLE MISURE |
Report degli interventi non previsti
contrattualmente, riportando riferimenti dimensionali, di lavorazione di chi
ha condotto l’attività e gli importi
economici.
|
ORDINE MATERIALI |
Schedatura organizzata di tutti i
riferimenti merceologici, normativi, di trasporto di impacchettamento, di
sollevamento, di stoccaggio e delle schede della sicurezza dei materiali da
porre in opera. |
ANALISI COSTI AGGIUNTIVI |
Scheda tecnica sui costi relativi a
lavorazioni non inserite in contratto per le quali viene richiesta la
fornitura in opera, analizzando costo del materiale, trasporti posa in opera,
spese generali ed utile d'impresa.
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PROCEDURE GETTI |
Scheda di controllo delle attività
necessarie alla realizzazione delle piastre costituenti i pavimenti industriali.
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VERIFICA SPESSORE PIASTRE SUI GIUNTI |
Verifica altimetrica dello spessore
soletta sui giunti strutturali al fine di verificare complanarità piastre
evitando ondeggiamenti. |
VERBALE DEI GETTI |
Scheda di controllo di tutti gli
scarichi delle autobetoniere inserendo riferimenti temporali, amministrativi,
tecnici e di lavorabilità. |
SCHEDA PIASTRE |
Scheda di controllo di tutte le fasi e
procedure richieste per la realizzazione di una piastra. |
CONTROLLO ORIZZONTALITA' COMPLANARITA' E PENDENZE |
Report delle procedure di verifica e controllo
e collocazione delle mancate caratteristiche relative alla orizzontalità,
pendenze e complanarità. |
DISTACCHI TAPPETINO D'USURA |
Report delle procedure di verifica e
controllo e collocazione delle mancate caratteristiche relative alla adesione
del tappetino d'usura.
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GIACENZE MATERIALI IN CANTIERE |
Scheda di controllo delle giacenze di
cantiere. |
RILIEVO FESSURAZIONI |
Scheda di monitoraggio delle
fessurazioni resesi manifeste sulle piastre e che necessitano di intervento
di risanamento. |
REVISIONE GIUNTI STRUTTURALI |
Report analitico procedurale degli
adempimenti tecnici e tecnologici dei ripristini funzionali dei giunti
strutturali e di contrazione. |
SMALTIMENTO
RIFIUTI DI CANTIERE |
Report analitico e procedurale della
gestione dei rifiuti e della loro collocazione logistica in relazione ai
riferimenti normativi di legge. |
Successivamente sarà redatto il “Certificato di conforme esecuzione e sotto
le riserve previste dall’articolo 1669 del codice civile", per la compilazione
del quale si rimanda il lettore al testo dell’autore “La Certificazione della
Qualità nelle Pavimentazioni Industriali" di prossima ristampa presso
Unipegaso.
Arch. Umberto Stegher