04/06/2024

Flotte commerciali alla prova della transizione ecologica: analisi e soluzioni

In un’epoca in cui il dibattito sulla transizione ecologica affolla le pagine dei giornali, le aziende sono chiamate a compiere dei passi concreti per ridurre il proprio impatto ambientale in tutte le aree del loro business. A questa esigenza non si sottraggono le flotte aziendali, che incidono sull’impronta carbonica delle imprese. Si tratta di un tema molto sentito a livello europeo, tanto che l’Ue ha inserito nel suo green deal l’obiettivo di emissioni zero per tutte le future auto e i furgoni immatricolati entro il 2035. Prima tappa il 2030: anno in cui si vuole diminuire le emissioni medie delle automobili nuove del 55% e quelle dei furgoni invece del 50%. Cosa possono fare i fleet manager per raggiungere questi obietti e rendere ecocompatibili le proprie unità aziendali?

L’ultimo report di Verizon Connect sulla Tecnologia delle Flotte in Italia ha rivelato che il 52% degli utenti che ha adottato una soluzione di localizzazione GPS è stato in grado di ridurre le emissioni di CO₂ contribuendo a rendere la flotta più ecologica, mentre il 58% ha migliorato la sostenibilità. Grazie a questo tipo di soluzioni, i fleet manager possono dunque intervenire su alcuni aspetti delle loro flotte che generano inefficienze e sono responsabili di una parte consistente delle emissioni inquinanti. In particolare:

1) Il consumo di carburante: le soluzioni GPS per il controllo delle flotte permettono di monitorare il consumo del carburante dei veicoli, praticamente in tempo reale, per individuare gli sprechi e prendere decisioni volte a ridurre l’utilizzo di carburante, producendo così un impatto positivo sul piano della sostenibilità. Ad esempio, ottimizzando i percorsi per evitare di macinare più chilometri di quelli strettamente necessari, segnalando malfunzionamenti del motore che generano sprechi di benzina o, ancora, eludere traffico e ingorghi per limitare il tempo passato con il veicolo fermo a motore acceso. Tali soste, soprattutto se di lunga durata, aumentano il consumo di carburante e l’usura del veicolo. Infatti, secondo una recente ricerca, il consumo di carburante stimato è di 0,6 litri/ora per litro. Ciò significa che un motore da 3,5 litri spreca più di 2 litri di benzina all’ora

2) Le emissioni: il calo dei consumi e, di conseguenza, delle emissioni passa anche attraverso lo stile di guida dei conducenti. Alta velocità, frenate improvvise, l’uso eccesivo del cambio sono alcune delle cattive pratiche che fanno incrementare i consumi delle unità di una flotta e la messa in circolazione di gas inquinanti. Conoscere il comportamento degli autisti al volante, attraverso gli strumenti che offre la telematica, è essenziale per promuovere uno stile di guida più green. Inoltre, secondo l’ultima indagine condotta da Verizon Connect, gli utenti che si sono affidati alla tecnologia di localizzazione GPS, favorendo tra i propri dipendenti una guida più attenta all’ambiente, sono riusciti a risparmiare in media il 24% sui costi del carburante. Ciò si traduce in un risparmio di circa 800 euro all’anno.

3) La documentazione cartacea: gli strumenti GPS, tramite la digitalizzazione della reportistica, incidono anche sulla riduzione dell’uso della carta. Ciò consente di ottenere un calo notevole di tutti i documenti cartacei, anche quelli relativi alle conferme di fine lavoro dei clienti.

 

L'OPZIONE ELETTRIFICAZIONE

Oltre agli strumenti GPS, altro grande alleato dei fleet manager in ambito sostenibilità è l’elettrificazione. Oggi i veicoli elettrici (EV) sono il futuro della mobilità, un tassello fondamentale per garantire un approccio rispettoso dell’ambiente nella gestione dei veicoli commerciali, siano essi parte di flotte LCV o HGV. E con il passare del tempo, il decremento dei costi e il rafforzamento della rete di ricarica faciliteranno l’adozione di unità green anche per le flotte.

Una tecnologia avanzata per l’amministrazione del parco mezzi può permettere una transizione senza problemi verso i veicoli elettrici, identificando le esigenze e offrendo informazioni utili relativamente a oneri finanziari e opportunità. In questo modo, ad esempio, un fleet manager può identificare facilmente quali vettori con motore a combustione interna possono essere sostituiti da quelli a batteria, assicurandosi che questi soddisfino i requisiti di autonomia giornaliera. Ma anche ottenere dettagli sui risparmi previsti in termini di costi del carburante e riduzione di CO₂ in caso di passaggio all’elettrico. Con questi dati, i gestori si vedono supportati nel processo di decision making e possono affrontare con maggior fiducia il percorso di conversione della propria flotta, comprendendone l'impatto sulle loro attività e sull'ambiente.

Da una recente analisi aggregata fatta da Verizon Connect, è emerso che il 42% dei mezzi dotati di motore a combustione monitorati dalle sue soluzioni potrebbe essere sostituito da veicoli elettrici. Il rapporto ha analizzato i percorsi di oltre 90 mila vetture commerciali, leggere e medie, con motore a combustione interna (ICE), che hanno percorso più di 622 milioni di chilometri. Queste sono considerate sostituibili con mezzi EV più sostenibili quando il chilometraggio giornaliero di un veicolo ICE è compatibile con l'autonomia media di uno elettrico per almeno il 95% del tempo.

Dalla stessa ricerca è emerso che i gestori che hanno adottato i veicoli elettrici hanno risparmiato approssimativamente 2 milioni di dollari in costi totali di carburante e ridotto la produzione di CO₂ di circa 9000 tonnellate nel 2023.

Si tratta di dati incoraggianti, che mostrano, ora più che mai, quanto sia importante che i fleet manager affrontino in modo consapevole il tema dell’elettrificazione, con il supporto di insights concreti e significativi, supportandoli nel processo decisionale a favore transizione ecologica delle proprie flotte.

di Alberto di Mase, senior country marketing manager di Verizon Connect Italia

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