30/04/2014

Expo 2015, quali prospettive per operatori industriali e logistici lombardi?

Quale importanza strategica per il territorio lombardo, oltre che per il resto d'Italia, può avere un evento come Expo 2015? Quali impatti può avere sul network logistico, oltre che sull'economia in generale? Queste le domande di fondo a cui l'evento organizzato da The International Propeller Club, Port of Milan e Port of Genoa, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e con l'Autorità Portuale di Genova, intendeva proporre una serie di spunti di risposta. Come sottolineato in apertura dal moderatore, Nicola Capuzzo, corrispondente di MF Shipping e Logistica, e da Claudio De Albertis, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano, un evento come Expo 2015 potrebbe fungere da traino per completare quella rete infrastrutturale in grado di farci assumere pienamente un ruolo di "gateway" europeo che pure già Milano e la Lombardia svolgono, nonostante le lacune del network che da tempo sono deplorate dagli operatori del settore. Un effetto traino anche in termini di ricadute economiche è stato poi ampiamente confermato dal professor Lanfranco Senn, direttore del centro di ricerca CERTeT e Università Bocconi, attraverso i numeri di una ricerca condotta per la Camera di Commercio, per capire effettivamente il bilancio economico connesso ad Expo.

 

Ne risulta infatti che la manifestazione ha un impatto positivo, che non si limita assolutamente ai soli giorni dell'evento, ma si percepisce negli anni precedenti e soprattutto perdurerà a lungo negli anni a seguire. Fra i dati riportati per esempio un +23% di produzione aggiuntiva e un aumento di 190mila persone impiegate, oltre all'effetto dimostrato che la manifestazione avrà su tutte le regioni d'Italia e non solo sulla Lombardia.

 

Una giornata di grandissimo interesse dal punto di vista dei contenuti, esposti con efficacia dagli autorevoli relatori che hanno partecipato, fra cui Riccardo Fuochi, presidente di The International Propeller Club di Milano, secondo il quale esiste anche un made in Italy della logistica e una possibilità di diventare esportatori di eccellenza anche nel campo dei servizi. Maurizio Del Tenno, assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, ha poi richiamato l'attenzione sulla necessità di considerare azioni sul lungo periodo, e soprattutto, a livello trasversale e non limitato a una singola regione: Regione Lombardia si fa promotrice, anche dal punto di vista del supporto finanziario, di progetti comuni, e anzi ha già in programma la firma di un protocollo comune fra Lombardia, Piemonte e Liguria, per poi lavorare sulle priorità definite congiuntamente. Dal canto suo Luigi Merlo, Presidente dell'Autorità Portuale di Genova, ha riportato l'accento sulla necessità di creare sinergia fra porti e fra strutture diverse in modo da creare network completi e integrati, che vedano Genova quale punto terminale di una rete che la collega, via Lombardia, al resto d'Europa: e afferma, in sintesi, che nessuna grande città che si confronti con Expo, possa fare a meno del mare.

 

Ancora spunti critici e di seria riflessione sono giunti da Giuseppe Peleggi, direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sul ruolo attualmente svolto – e purtroppo fortemente frainteso dall'industria - dall'Agenzia delle Dogane; da Umberto Masucci, presidente Nazionale del Propeller Club, e da Carlo Mearelli, in veste di presidente di Assologistica, che ha deplorato l'assegnazione a una realtà internazionale di parte del servizio logistico connesso ad Expo, nonostante la presenza in Italia di realtà più che adeguate, se non anche a partecipazione pubblica: l'Expo è anche un momento di riflessione, prendiamolo come tale, sostiene infatti il relatore, esortando i presenti ad orientare le eccellenze di cui certamente siamo capaci alla realizzazione di tutte le opportunità legate alla logistica. Il punto di vista delle reti ferroviarie e del trasporto intermodale, che è la principale via terrestre con cui dovranno muoversi le merci domani, in stretta connessione con le vie d'acqua, è stato poi offerto da Giorgio Pennacchi, director engineering di Hupac Intermodal SA di Chiasso, che ha presentato nel dettaglio i progetti in corso in Svizzera per adeguare percorsi e pendenze alle capacità ferroviarie già in atto nel nord Europa, e che principalmente vedono la necessità di far muovere treni di 750 metri di lunghezza e di profilo P400, ovvero altezza quattro metri.

 

Il commento di Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, trattenuto fuori tempo in Val di Susa, è giunto via telefono a conclusione e a ulteriore ispirazione di un percorso completo a supporto di questo fondamentale comparto dell'economia, nel quale, anche secondo il ministro, le parole chiave risultano essere integrazione, visione condivisa fra strutture diverse, e soprattutto, concretezza: è necessario passare al più presto dalle parole ai fatti, e in tal senso Expo è una grande opportunità per cogliere tutti i possibili spunti di ripresa. Parole che sottolineano ancor di più la validità di un "governo del fare" che tenga nel dovuto conto l'enorme ruolo svolto dalla logistica nelle prospettive di sviluppo del Paese.



di Fausto Benzi, membro del comitato tecnico di Logistica Management



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