30/06/2015
Dagli ultimi dati Eurostat, è sempre più evidente il trend di ripresa generale della economia europea. Nel 2015 il settore della domanda e della offerta logistica prevede una conferma dell’andamento positivo dei traffici commerciali. Tuttavia, inevitabilmente, le imprese adesso si guardano lo scenario intorno, molto simile a quello lasciato da uno tuznami. In Italia tante aziende hanno resistito, altre non ce l’hanno fatta, ma nonostante tutto si resta ai primi posti per produzione e scambio commerciale, sostenuto principalmente dall’export italiano e dalle movimentazioni portuali che, dagli ultimi dati disponibili Eurostat, nel 2013 si sono posizionate per tonnellate al terzo posto in EU, dopo Olanda e Regno Unito.
Ora occorre ricominciare a costruire, pur continuando a registrare una sostanziale disparità di considerazione della logistica tra i differenti Stati sovrani. In particolare, durante l’imperversare della crisi e diversamente dagli altri Paesi europei più o meno sviluppati, l’Italia poco o nulla ha fatto per migliorare e rafforzare quel che si aveva. Tutto il peso delle difficoltà aggiuntive alla crisi, prodotte dalla cattiva manutenzione o dall’indifferenza verso le disfunzioni del sistema Paese, è stato lasciato alla sola capacità di resistenza delle PMI (Piccole e Medie Imprese), dei grandi gruppi e del sistema di rappresentanza datoriale, in cui Assologistica svolge un ruolo primario per il settore logistico.
La logistica lavora in rete ed è fortemente radicata nei territori, creando organizzazioni che mettono insieme la parte fisica - porti, interporti, piattaforme, aeroporti, ecc. - con quella normativa che coinvolge tipologia dei percorsi, modalità di trasporto e stoccaggio delle merci.
Come già sottolineato e denunciato in molte sedi da Assologistica, ciononostante questo delicato e complesso lavoro, realizzato soprattutto dalla logistica integrata in c/terzi, in Italia non ha un proprio posto giuridico e legislativo.
Introdurre la logistica nel Codice Civile, dando organicità anche a quanto finora vi è contemplato spezzettatamente (vezione, trasporto e spedizione) è per le imprese associate ad Assologistica il primo vero segnale di cambiamento verso l’adeguamento internazionale del nostro sistema. Infatti, riconoscere a livello giuridico la funzione della logistica permette di strutturare il settore su basi normative certe e riconosciute dallo Stato, dando maggiori garanzie agli investimenti e ai programmi di sviluppo delle imprese sui territori. Ma vi sarebbero anche sostanziali ricadute positive in tema di qualificazione professionale e sviluppo occupazionale, suscitando l’interesse delle istituzioni scolastiche di qualsiasi ordine e grado a predisporne programmi di studio.
Partendo dall’ordinamento si potrebbe finalmente recuperare anche quell’humus culturale necessario a sviluppare innovazione e ricerca in questo settore in chiave unitaria, superando la distinzione ancora oggi diffusa tra trasporto e logistica e dando ampio spazio alla green economy.
Permane, dunque, un grave problema di subalternità della logistica nei ragionamenti, dominati da contenziosi amministrativi e da una opacità di programmi generali che creano incertezza. Nel mondo il motore dell'economia reale sono i servizi alle merci destinate alla produzione o al consumo finale. Sulla base delle nostre esperienze quotidiane sul campo, da tempo ai decisori non solo chiediamo concretezza, semplicità e certezza, ma suggeriamo anche strumenti che facilitino l’operatività delle nostre imprese.
Tra questi il principale è un Piano nazionale della logistica, per mettere in armonia le complessità delle catene di trasporto naturalmente multimodali (navi, treni, camion e aerei) con quel che c’è nel nostro territorio, attraverso la riconversione dei distretti industriali in distretti logistici territoriali.
La realtà della logistica non può essere sottomessa a disegni astratti per quanto attraenti, per giunta separati per pezzi di settore. Le imprese italiane dell’offerta e della domanda logistica, di cui Assologistica è una delle voci principali, hanno bisogno di meccanismi generali facilitatori di aggregazione e spostamento delle merci, da introdurre nei bacini territoriali esistenti e contraddistinti dalla densità delle attività produttive, dal numero di abitanti, dai consumi e dai collegamenti infrastrutturali.
Assologistica è impegnata a tutti i livelli a rappresentare con efficacia la domanda delle imprese associate di efficienza, omogeneità e massima standardizzazione possibile per un’operatività logistica competitiva.
Assologistica
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