23/06/2014

Chiusi i lavori del convegno “Wood pellet l’energia del domani”

Si è svolto a Gaeta il primo convegno internazionale “Wood pellet: l’energia del domani" incentrato sull’importanza di tutelare un prodotto di qualità attraverso la certificazione ENplus A1. A fare gli onori di casa intergroup, azienda che ha fatto della movimentazione di tali prodotti forestali uno dei suoi cavalli di battaglia e contribuendo allo sviluppo di un terminal portuale che negli utlimi mesi è stato oggetto di forti investimenti da parte dell’Autorità Portuale, che ha utilizzato 33 milioni di euro pubblici per dragare il fondo del mare permettendo l’attracco di navi di grandi dimensioni.
Ed è proprio qui che sono convenuti tutti i principali soggetti della filiera: dagli speaker internazionali, agli enti certificatori di qualità, alle aziende produttrici, alle autorità portuali, alla capitaneria di porto e alle associazioni italiane e comunitarie di riferimento per questo settore che sta crescendo a ritmo di record.
Un settore che vede Gaeta come primo porto italiano in termini di tonnellate sbarcate da navi in arrivo da fornitori presenti negli Stati Uniti e in Canada.
Un nuovo impianto di packaging
Fautore principale del “boom" negli arrivi di pellet è intergroup, che ha fatto gli onori di casa e che ha rimarcato come “il fare del terminal di Gaeta il principale hub italiano in questo emergente settore  è per noi motivo di soddisfazione e ci stimola a impegnarci sempre più. Con passione ed energia ci impegnano a investire e a lavorare con passione".  Ed è proprio qui che, alla presenza delle autorità, è stato inaugurato un moderno impianto di packaging che ha richiesto un notevole investimento da parte dell’azienda, sia in termini puramente economici che in termini di impegno: basti pensare che ciascuna delle due linee di confezionamento è in grado di produrre fino a 1.800 sacchi di pellet ogni ora, pari a circa 27 tonnellate. I fornitori dei macchinari sono stati la Concetti spa per la bilancia-insaccatrice-pallettizzatore e Bocedi Srl per l’incappucciatore. Il risultato è che le decine di migliaia di tonnellate di wood pellet sfuso che vengono sbarcati ogni anno dalle navi e che vengono immagazzinati nei 3 warehouse presso il terminal di Gaeta (altri WH targati intergroup si trovano al porto di Savona e al porto di Ravenna, dove sbarcano i prodotti destinati ai rivenditori del nord Italia) sono immediatamente confezionati e stivati pronti per essere caricati sui mezzi pesanti e trasportati in tutta l’Italia centrale e meridionale dai rivenditori.
Tra le peculiarità tecniche delle nuove linee intergroup c’è quello di avere un layout notevolmente compatto in modo da ottimizzare lo spazio disponibile, di essere particolarmente veloci grazie a una informatizzazione del sistema basata su robot multi presa, su insaccatrici “pendolari" e da bilance con motorizzazioni brushless. 

Il pellet viene confezionato col marchio My Fire, una start up partita da Gaeta nel 2012 e oggi brand leader a livello nazionale in questa bioenergia. “Siamo impegnati nel diffondere in tutta Italia questo prodotto ecosostenibile, grazie a una rete di 20 agenti e a una struttura logistica basata sugli scali di Gaeta, Savona e Ravenna, a magazzini in varie regioni d’Italia e a un sistema organizzativo in grado di raggiungere tutte le regioni del Paese" dicono dal quartier generale di Gaeta. “Questa nuova linea di packaging rappresenta un investimento importate realizzato con la migliore tecnologia italiana e Giapponese".
“Il mercato chiede prodotti di qualità e prodotti certificati. Per questo motivo – ha detto Gilles Gauthier, arrivato da Bruxelles  dall’ European Pellet Council – per assicurare lo sviluppo del settore servono prodotti di qualità, certificati a livello internazionale. L’obiettivo della nostra associazione – che racchiude 18 associazioni di vari paesi europei – è quello che proteggere il corretto sviluppo di questo prodotto, privilegiando quelle aziende che puntano a perseguire una qualità non soltanto del prodotto pellet ma anche di tutto il percorso che va dalla produzione, alla logistica fino al trasporto via terra ai distributori".
In Italia è stato Gaeta, insieme al prodotto MyFire, a ottenere per la prima volta in Italia la certificazione europea EN Plus A1, rilasciata da Enama (Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola). Una certificazione che sancisce la forza del terminal della città del basso Lazio in questo settore delle energie rinnovabili.

Ed è proprio questo uno dei fattori che sta incidendo maggiormente sul boom del consumo di wood pellet in tutta Europa - Italia compresa – e del conseguente aumento della produzione a livello internazionale. Basti pensare che nel giro di 12 anni tale produzione è più che decuplicata, passando da 1,8 milioni di tonnellate del 2000 agli oltre 22 milioni del 2012 (di cui poco più della metà prodotti nell’Unione Europea), con dati che indicano una crescita anche nel 2013 e nel 2014. Per quanto riguarda i consumi, il vecchio Continente fa la parte del leone, con circa il 70% del totale generale.
Fra gli speaker intervenuti sul palco di Gaeta anche l’austriaca Anne Leibold, proprietaria del più grande produttore mondiale di pellet con 2,4 milioni di tonnellate annue e 19 siti produttivi sparsi tra Europa e Stati Uniti (Texas e Louisiana).

“German Pellets è nata nel 2006, e oggi ha 650 collaboratori e fattura 560 milioni di euro annui. Ormai i wood pellet sono entrati di prepotenza tra le principali fonte energetiche, risultando molto convenienti non solo dal punto di vista dell’efficienza energetica, quanto anche da quello della economicità, della sicurezza e della eco sostenibilità. Basti pensare che le emissioni di CO2 dei wood pellet sono pari a 31 g/KWh, contro i 403 grammi del carbone marrone e i 242 del gas naturale. In Italia operiamo grazie al nostro partner logistico intergroup, che attraverso i porti di Gaeta, Savona e Ravenna cura la distribuzione in tutta Italia del prodotto MyFire". 
Nel convegno è intervenuto anche Marino Berton, presidente Aiel (l’Associazione Italiana Energie Agroforestali) e referente per le politiche energetiche nei rapporti con le Istituzioni. “Il consumo di prodotti rinnovabili sta aumentando notevolmente, soprattutto per quanto riguarda i pellet. E di conseguenza aumentano anche le caldaie in grado di bruciare questo materiale. In Italia sono installati oltre 10,6 Milioni di sistemi di riscaldamento domestico a biomasse, il 20% sono alimentati a pellet". Il presidente Aiel ha anche sottolineato il fatto che il flusso di navi provenienti dal nord America con carichi di pellet è cresciuto e crescerà ancora nel  prossimo futuro, confermando che il terminal portuale di Gaeta manterrà la leaderhip in Italia, rimanendo il principale punto di riferimento e di transito.
Ma come funziona la certificazione EN Plus? “E’ l’unica certificazione europea del pellet" ha detto Roberto Limongelli, responsabile dell’organismo di certificazione Enama. “Nata nel 2010, è gestita da EPC, l’organismo centrale europeo che garantisce funzionamento e caratteristiche identiche in tutti i paesi del vecchio Continente. E’ a garanzia dell’intero processo produttivo e distributivo dal ricevimento della materia prima al conferimento al consumatore finale". I vantaggi per il consumatore?  Il controllo dell’intero processo effettuato da un ente terzo e indipendente quale Enama dà maggiori garanzie di disporre di un prodotto la cui qualità viene verificata nel tempo grazie ad una continua azione di sorveglianza periodica, prevista dallo schema Enplus e che caratterizza l’attività di certificazione.

Che cos'è il pellet?
I wood pellet sono l’avanguardia del riscaldamento domestico e industriale per ecologia, risparmio e qualità. A parità di volume, il potere calorifico del pellet è circa il doppio di quello del legno nei confronti del quale rappresenta un forte miglioramento di tipo ecologico. Un altro vantaggio è che il consumo d’energia necessario alla produzione e alla distribuzione del pellet partendo da resti secchi del legno è di circa il 2,7% dell'energia finale, molto minore di quello richiesto dal metano o dal gasolio (circa 10% e 12% rispettivamente).


Qualche dato sul pellet
ENERGIE EMISSIONI DI CO2 
Olio combustibile 310 g/kWh 
Gas naturali 242 g/kWh 
Carbone nero 335 g/kWh 
Carbone marrone 403 g/kWh 
Wood Pellets 31 g/kWh 

Previsioni di consumo (milioni di tonnellate)
            2010   2015 2020
Europa occidentale     11   24         35
Nord America       3     4           6
Giappone e S. Corea       0     4           6

In Italia
Consumo pellets: nel 2012, 2,5 milioni di tonnellate (Germania 1,7 mln di t; Regno Unito 3,5 mln)
Consumo pellets: nel 2013, 3,29 mln di tonnellate (il 96% dei quali a livello domestico)
Secondo più grande importatore di pellet in Europa (circa 1,3 mln di tonnellate nel 2012)
Il più grande mercato per le stufe a pellet (1,5 mln di unità nel 2012 + 200mila all’anno)
Importa pellet da oltre 40 Paesi, anche se una dozzina di essi rappresentano il 90% del mercato.

Costo dell’energia primaria (€ MW/h)
GPL domestico         255
Gasolio da riscaldamento 148
Metano domestico  83
Pellet in autobotte  62
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