23/07/2015

Big data per big performance, anche in logistica e mobilità

Il “Logistic Performance Index (LPI) Report", pubblicato nel 2014 dalla World Bank, presenta interessanti considerazioni sul livello di maturità e di sviluppo dei sistemi logistici a livello internazionale. L’indice LPI, che varia da 1 a 5 nel caso di minima e massima performance rispettivamente, dipende da tre fattori di “contesto" quali le infrastrutture e da tre fattori di “performance" quale la puntualità delle consegne. Il valore più alto è ottenuto dalla Germania (4,12) mentre il più basso è associato alla Somalia (1,77). L’Italia si colloca nel 20% dei Paesi più virtuosi con un punteggio di 3,69. 

Poiché i sistemi logistici sono sempre più integrati e transnazionali, è molto probabile che almeno una parte dell’intera catena riguardi Paesi a basso LPI: ciò significa una crescente necessità di intervenire a livello di sistema, favorendo a livello politico e finanziario lo sviluppo delle aree più deboli. Nonostante le diverse priorità, specifiche di ciascun Paese in funzione del livello LPI raggiunto, due ambiti, tra gli altri, accomunano l’interesse di tutti i Paesi: aumento dell’efficienza e gestione delle aree di congestione. 

Le aree di congestione coincidono normalmente con le aree metropolitane: in Italia, ad esempio, il fabbisogno di mobilità complessiva si concentra per oltre il 70% nelle aree urbane, dove la velocità media scende a 7 km/ora, nelle ore di punta e nei centri città. Anfia ha stimato in circa 6 miliardi di euro il costo annuo complessivo associato alle congestioni urbane. 

Nel caso dei Paesi più avanzati, e soprattutto per quelli Oecd ad alto reddito, i temi di efficienza e congestione sono strettamente legati a quello della sostenibilità ambientale. Nel 2014 più del 35% degli operatori intervistati ha ricevuto “spesso" o “quasi sempre" richieste di servizio “environmentally friendly". I grandi carrier internazionali hanno lanciato specifiche linee di offerta, a dimostrazione del fatto che efficienza logistica e sostenibilità ambientale sono ritenuti obiettivi complementari e inscindibili (il Rapporto LPI di World Bank dichiara il tema “Green Logistic" una priorità strategica per il 40% dei paesi più avanzati). 

Non è un caso che anche il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l'Innovazione Horizon 2020 includa i temi citati tra quelli prioritari, unificati sotto la visione delle smart cities and communities, smart mobility, environment management ecc.. In tale visione, la componente Information & Communication Technology e nello specifico le dimensioni digitale e mobile sono fattori di sviluppo competitivo fortemente favoriti e incentivati. È in tale ottica che si colloca il paradigma dei Big Data, che ha dato nuova spinta alla modellazione di sistemi complessi sulla base dei dati descrittivi. 

Esso identifica l’insieme di tecnologie e competenze che consente di realizzare nuovi sistemi di supporto alle decisioni, basati sulla acquisizione, sulla storicizzazione e sulla trasformazione di grandi volumi di dati (PetaByte), eterogenei (numerici, categorici, testo, ..) e ad alta velocità. Ciò significa utilizzare una pluralità di canali (dal sensore fisico ai canali social), ripensare nuove architetture dati, nuove architetture di calcolo in memory e ad alte prestazioni, nonché utilizzare componenti matematico algoritmiche avanzate. 

Nel caso della logistica e della mobilità i benefici che ne possono derivare sono notevoli e derivano dalla condivisione dei dati (in ottica partecipativa), da una visione sistemica e d’assieme (il Rapporto LPI di World Bank dichiara il tema “National Data Tools" una priorità strategica per il 40% dei paesi più avanzati) e sulla restituzione di informazioni specifiche per tipologia di utente. 

I dati che alimentano un sistema di mobilità integrato derivano da telecamere, contatori, immagini satellitari, Gps dei veicoli pubblici e privati, Gps a livello di singolo cittadino, dai canali social, ecc.. Tale mole di dati è base per lo sviluppo di modelli avanzati di previsione e di supporto alle decisioni in real-time ovvero in termini di pianificazione. Ad esempio, essi supportano gli enti pubblici nella pianificazione del territorio, nella definizione di tariffe modulari, nella gestione degli interventi di soccorso, ecc..; supportano il cittadino nella pianificazione personale, nell’attuazione di modelli collaborativi, ecc. e supportano le aziende nella pianificazione e ottimizzazione dei percorsi, nel ridisegnare la rete di magazzini e infrastrutture o i modelli di sharing, nella gestione delle flotte (manutenzioni preventiva, modelli di guida, profili assicurativi), ecc.. 

Un altro esempio di applicazione riguarda la gestione degli approvvigionamenti, del magazzino e delle consegne delle merci basato sui dati derivanti dal tagging elettronico, incrociati con dati anagrafici e di contesto, particolarmente interessante nel caso delle vendite online. 

L’innovazione tecnologica e l’informatica saranno sempre di più un elemento di spinta per una maggiore sostenibilità dei processi logistici. La vera sfida sarà ancora una volta però il cambio di mentalità delle aziende e dei loro manager che oggi possono beneficiare di minori costi di accesso a tali innovazioni, nel passato destinati solo alle grandi corporation dotate di budget consistenti e di organizzazioni ad hoc. 

di Luca Bolognini 
(Technology Business Unit Manager aizoOn - Data Driven Innovation)
e di Luigi Pignatelli 
(Market Manager aizoOn - Logistics, Automotive, Infrastructures, Rail; membro del consiglio direttivo di SOS Logistica)
Share :