09/07/2018
Pubblichiamo l'intervento del presidente di Assologistica al recente Forum sull'intermodalità lungo l'asse del Brennero svoltosi a Verona.
"Assologistica, che rappresenta tutti gli operatori del settore della logistica, ha una particolare vocazione e attenzione ai sistemi intermodali, in particolare lo strada-rotaia, per il trasporto delle merci sia in ambito nazionale sia in ambito internazionale. Annovera fra i suoi associati molte prestigiose società che utilizzano in maniera massiva l’intermodalità ed annovera anche molti interporti che, specie nel Nord Italia, contribuiscono fattivamente alla realizzazione del sistema.
In questo contesto è vista con particolare interesse l’iniziativa odierna del Consorzio ZAI per discutere di una delle tematiche basilari per il sistema Italia che, occorre evidenziarlo, basa la sua economia per oltre il 60% sia in import che in export sull’interscambio con gli altri Paesi europei e, di conseguenza, con l’obbligo del transito alpino fattibile via strada o via ferrovia.
E veniamo quindi all’importanza del Brennero. L’Italia per la stragrande maggioranza dei traffici attraverso le Alpi deve servirsi dei valichi del Frejus, del Gottardo/Sempione, del Brennero, di Tarvisio e di Villa Opicina.
Di questi i due più importanti sono il Gottardo e il Brennero che unitamente rappresentano anche la più elevata percentuale di utilizzo dell’intermodalità.
L’odierno forum affronta la realtà Brennero e vuole evidenziare l’importanza del corridoio già nella situazione attuale e maggiormente nel prossimo futuro.
L’asse ferroviario del Brennero già oggi presenta caratteristiche molto positive potendo disporre del profilo P/C80 per le connessioni dal Nord Europa a Verona. Inoltre RFI sta predisponendo quanto necessario per offrire nel prossimo futuro treni di lunghezza 750m a standard europeo e prevedibilmente con potenza di traino di 2.000 ton.
A questi dati di notevole caratura occorre aggiungere la realizzazione del nuovo tunnel di base di complessivi 57 km (il più lungo d’Europa) la cui ultimazione è prevista per il 2025 e che permetterà di rendere pianeggiante tutta la linea con l’utilizzo di un solo locomotore per l’intero tragitto. Inoltre questo apporterà un notevole incremento del potenziale della linea con la possibilità di un incremento significativo delle corse A.R. nell’arco delle 24 ore.
Occorre ricordare che il tunnel è parte integrante del Corridoio Europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo e pertanto potrà favorire in larga parte anche gli interscambi fra il Nord Europa e il Centro/Sud Italia.
Sarà pertanto una tappa epocale per favorire gli interscambi in un contesto di utilizzo massiccio del trasporto combinato strada-rotaia, il tutto in sintonia con quanto richiesto dalla Commissione che con il Libro Bianco 2011 ha evidenziato la necessità che al 2030 il 30% del traffico merci oltre i 300 km sia intermodale. Percentuale aumentata al 50% al 2050.
Il porto di Rotterdam ha movimentato l’anno scorso 467 milioni di tonnellate di merci di cui oltre 324 in importazione. La maggior parte di queste merci sono transitate nel Mediterraneo e sono destinate alla Germania, che ricordo essere il primo Paese manifatturiero d’Europa.
Occorre quindi che tutte le varie componenti della filiera logistica si mettano insieme per fare squadra e che Verona ed il Brennero siano la nostra punta di diamante per arrivare all’Europa.
Un programma quale quello sopra descritto per essere attuato non può prescindere dalla disponibilità di adeguate strutture terminalistiche che possano soddisfare i bisogni di incrementi di traffico quali quelli preventivati.
L’attuale terminal di Verona Quadrante Europa, pur nella sua dimensione e della sua efficienza, deve essere potenziato per rispondere adeguatamente alle nuove situazioni".
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