Con la costituzione dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico
settentrionale, che comprende i porti di Venezia e Chioggia, si crea un unico
sistema per quello che storicamente veniva definito il "Porto Laguna di
Venezia", ovvero per un unico contesto geografico, ambientale e, ancor più
oggi con la costituzione della Città Metropolitana, sociale ed economico. Ecco,
in sintesi, i contenuti del piano operativo (pot) 2018-2020 dell'Adsp, che
ha come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo sostenibile del
porto sotto l’aspetto economico, sociale, ambientale e culturale.
SCENARIO ECONOMICO - Dopo un 2016 caratterizzato da una crescita del PIL mondiale debole con
un incremento pari a un +3,2% e sostanzialmente in linea con il 2015, le
ultime proiezioni fornite dai maggiori organismi internazionali, (FMI, OCSE e
Commissione Europea), prevedono, per il 2017, una sostanziale ripresa della
crescita dell’economia. Il PIL mondiale dovrebbe attestarsi attorno
a un tasso di crescita del +3,7% per il 2017 e ad un +3.9% per il 2018. La
ripresa economica si sta consolidando trainata dal rialzo fatto registrare dal
settore manifatturiero nelle economie avanzate e dalla ripresa dei mercati
emergenti (+4,1%). Per i Paesi UE, le proiezioni prevedono una crescita
dell’1,7% nel 2017 e del 1,8% nel 2018, trainata in particolare della ripresa
della spesa per investimenti e dalla crescita della componente legata ai
consumi privati. Rispetto alla catchment area del porto di
Venezia va evidenziata la buona performance di paesi dell’Europa Centrale,
Orientale e Sud-Orientale che nel corso del 2016 (dati FMI – Outlook 2017)
hanno fatto registrare tassi di crescita sostenuti grazie a politiche
economiche espansive. Nel 2016 l’export italiano – uno degli assi portanti
dei traffici dello scalo lagunare - è cresciuto del 2,4% grazie all’accelerazione
del commercio mondiale e al deprezzamento dell’euro. Secondo le ultime stime
della Commissione Europea, per il 2017 il tasso di crescita del
commercio internazionale, pesato per l’Italia, è stimato intorno al 3,6% con
una proiezione al 4,1% per il 2018 e 2019. L’andamento delle importazioni
ha fatto registrare, invece, una crescita del 2,9% dovuta al recupero della
domanda interna e del ciclo produttivo industriale. Per il Veneto i
principali indicatori (Fondazione Nord Est, 2017) denotano una
crescita timida fatta eccezione per l’export che si è comunque
mantenuto nel 2016 in terreno positivo registrando un +1,5% rispetto al
+0,5% della media nazionale. Per il 2017 si stima una crescita del PIL
veneto pari a +1,2% grazie ad un incremento significativo dell’export superiore
alla crescita del +0,9% previsto a livello nazionale. Nel 2016 l’export ha
raggiunto il suo massimo storico confermando il Veneto quale seconda regione
esportatrice italiana con 58,2 miliardi di euro di fatturato estero, in
crescita dell’1,3%.
ANDAMENTO GENERALE DEI TRAFFICI PORTUALI: I traffici marittimi sono una parte fondamentale del commercio internazionale;
l’80% dell’import-export mondiale viaggia su nave. Le stime prevedono che al
2030 si raggiungeranno i 17 miliardi di tonnellate movimentate via mare.
Concentrando l’attenzione unicamente sui traffici containerizzati, nel 2016, si
è raggiunta la quota 720 milioni di teu con una crescita complessiva post crisi
ininterrotta e nell’ultimo anno pari all’1,8%. Il Mediterraneo ha visto
crescere l’importanza dei suoi porti guadagnando quote di mercato a discapito
dei porti del Nord Europa colmando quasi totalmente il gap in termini
di volumi di traffico containerizzato movimentato. In questo contesto, il
Nord Adriatico ricopre un ruolo di sempre maggior rilievo con un’importante
crescita (+7,42% CAGR) inferiore solo a quella fatta registrare dal
cluster portoghese (+11,28% CAGR) e ben superiore rispetto a quella dei
principali cluster in termini di volumi assoluti. Questo in particolar modo grazie
al contributo di Koper (+10,3% CAGR) e Venezia (+8,96% CAGR).
I TRAFFICI DEL PORTO DI VENEZIA E CHIOGGIA: Nell’ultimo quinquennio i traffici
merci totali del porto di Venezia si sono attestati intorno ai 25milioni di
tonnellate con un calo di circa il 15% rispetto al livello pre-crisi (2008),
mentre il traffico passeggeri, si è attestato nel 2016 a circa 1,7 milioni,
registrando negli ultimi anni un leggero calo dovuto alle limitazioni imposte
all’ingresso delle navi da crociera. A tali traffici vanno ad aggiungersi
quelli del porto di Chioggia, caratterizzati, in particolar modo, da rinfuse
solide e merci in colli, con un volume medio dell’ultimo quadriennio pari a 1,6
milioni di tonnellate. Una delle principali motivazioni della riduzione
del traffico merci del porto di Venezia risiede nella repentina flessione,
osservabile nel settore delle rinfuse liquide, dovuta principalmente
alla cessazione degli arrivi di petrolio greggio derivanti dalla trasformazione
della raffineria Eni in bio-raffineria e della raffineria IES di Mantova in
deposito. Nonostante il calo complessivo, le merci in colli,
composte da traffico ro-ro, merci varie e container, hanno mantenuto la loro
quota di mercato trainate dalla forte e costante crescita del segmento
container che al termine del 2016 ha fatto registrare un +7,7%
rispetto all’anno precedente. In leggera crescita, nell’ultimo triennio,
l’andamento delle rinfuse solide.
ACCESSIBILITÀ NAUTICA: Le attuali condizioni di accessibilità nautica della sistema portuale di Venezia e Chioggia, unitamente al sistema di protezione della Laguna (MoSE), limitano la fruibilità del sistema portuale sia in termini temporali che dimensionali. Interventi in corso e previsti:
· * è
in corso l’escavo manutentivo, a quota m -10,50 s.l.m.m. del tratto di sponda
ovest del canale industriale Ovest, da Cereal Docks sino a Grandi Molini
Italiani (circa 700 m), tratto lungo il quale sono in corso i lavori di
marginamento della sponda, che si concluderanno nel 2018;
· * saranno
attivati i lavori per l’escavo manutentivo del canale Malamocco-Marghera,
per il tratto compreso tra il curvone di San Leonardo e i bacini di evoluzione,
e dei bacini stessi.
· * sono
previsti i lavori di mantenimento dei fondali del Porto di Chioggia
· * è in corso la valutazione sulla manutenzione straordinaria del Canale Vittorio Emanuele III per consentire l’accesso alla Marittima, via Malamocco, alle navi da crociera di maggiori dimensioni.. L’aumento delle dimensioni del naviglio che interessa il porto di Venezia richiede la rimozione del vincolo con l’interramento del cavo elettrico presente nei pressi di Fusina. Il procedimento relativo alla tratta Fusina 2 – Sacca Fisola risulta in fase di progettazione esecutiva e l’avvio lavori è previsto per il 2019.
· * risulta
indispensabile accrescere il livello di operatività dei porti, in termini di
riduzione dei tempi di accesso/ingresso e garanzia di operatività h24,
quindi: 1) ausili alla navigazione, con la razionalizzazione ed upgrade del
segnalamento marittimo (fari, fanali, ecc.) anche basato sullo sviluppo delle
tecnologie AIS (AtoN virtuali, sintetici, virtualizzazione dei percorsi).
Condivisione, tramite tecnologie AIS dei dati meteo marini rilevati anche
attraverso la messa a sistema di quanto già oggi rilevato da altri Enti; 2)
aggiornamenti della cartografia nautica.
ACCESSIBILITA FERROVIARIA E STRADALE: Queste le ripartizioni delle modalità di inoltro del porto di Venezia: 76.9% strada, 0.2% fluviale, 14.8% ferrovia, 8% pipeline; e del porto di Chioggia: 98.6% strada, 1.4% fluviale (infrastruttura ferroviaria presente ma non utilizzata). Questi gli Interventi previsti:
· L’adeguamento
del tracciato ferroviario lungo via dell’elettricità. Il progetto si
inserisce nell’ambito dell’cccordo di programma MISE e prevede la realizzazione
di un raddoppio della linea e di un nuovo tracciato. Si prevede il
completamento del progetto entro il 2019;
· Un
deposito/officina presso lo scalo merci di porto Marghera Fabbr. 399.
L’intervento con l’obbiettivo di eliminare i rischi derivanti dalle
interferenze tra le varie tipologie di traffico portuale, industriale e urbano
integrato oltre allo spostamento del parco officine di ERF in un'area
prospiciente il parco ferroviario. La struttura ha una superficie pari a circa
1400 mq ed è destinata alla manutenzione ed al ricovero dei locomotori,
consentirà inoltre di effettuare la riparazione dei carri ferroviari. Si
prevede l’avvio dei lavori nel 2018.
· Nel
medio lungo periodo: realizzazione di un collegamento diretto tra la zona sud
di Porto Marghera e la rete ferroviaria nazionale. Il progetto prevede di
connettere le aree di maggior sviluppo del porto con la rete ferroviaria
fondamentale riducendo i tempi di manovra interna al Comprensorio ed evitando
il passaggio per la stazione di Mestre. L’intervento sarà sviluppato
congiuntamente con il gestore dell’infrastruttura nazionale RFI.
Per quanto riguarda l’accessibilità stradale:
· è
previsto l’adeguamento di via dell’elettricità – accordo MISE – ovvero:
un nuovo doppio senso di marcia verso via della Libertà che passando sotto al
cavalcavia intercetterà il traffico portuale destinato a Porto Marghera
· è
prevista la realizzazione di una corsia preferenziale che da via della Pila
conduce direttamente all’immissione su via della Libertà, introducendo così un
by-pass della rotonda di progetto che sarà posta sull’intersezione tra via
della Pila e via Elettricità.
· è prevista
la realizzazione di una rotatoria (incrocio tra via dell’Elettricità e
via della Pila).
· è in fase di studio la revisione della viabilità su Via del Commercio.
NUOVI TERMINAL
Montesyndial
La costruzione del nuovo terminal container di Montesyndial, è motivata dalla costante crescita dei traffici container del Porto di Venezia registratasi negli ultimi anni (83,9% crescita TEU negli ultimi 10 anni), dalla previsione di crescita al 2030 (individuata dal PSNLP pari a 4,7% annuo per i porti del Nord Adriatico). Il nuovo terminal, dotato di un’accessibilità stradale e ferroviaria ad hoc, ha un’estensione (1.400 m di banchina, c.a. 83 ha) tale da consentire lo sviluppo del traffico container ed è in grado di garantire anche l’insediamento, nel retro banchina, di funzioni logistiche (attività economica introdotta dalla recente legge di riforma portuale) e di trasformazione leggera nelle aree limitrofe. Montesyndial consentirà di disegnare un terminal efficiente grazie alle sue corrette proporzioni tra lunghezza di banchina e piazzali disponibili.
Banchina Alti Fondali
Nell’ambito del ridisegno dell’accessibilità nautica è in corso di
valutazione l’ipotesi di realizzare una Banchina alti fondali, presso la bocca
di Malamocco. Lo studio concettuale in corso è finalizzato a definire il numero
e la dimensione degli accosti (per navi portacontainer con pescaggio fino al 16
metri garantendo allo stesso tempo la piena operatività della conca di navigazione),
il modello di esercizio e la pre-fattibilità economico-finanziaria.
Terminal Autostrade del Mare di Fusina
Il Terminal Autostrade del Mare di Fusina, operativo dal giugno 2014 ha
ottenuto un finanziamento di 2,5 milioni Euro nell’ambito del Programma TEN-T, Motorways
of the Sea. Il finanziamento consentirà di completare il progetto, con la
realizzazione della seconda darsena e di un sistema avanzato di videosorveglianza
e controllo ai varchi, da attuarsi entro il 2018. Inoltre, a completamento
dell’infrastruttura sono previsti nuovi piazzali e strutture accessorie.
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
Strategie:
· Accordi
volontari (in primis l’Accordo Venice Blue Flag)
· LNG.
Al 2030, la domanda prevista per il Porto di Venezia sarà pari a 873.000
tonnellate/anno, per utilizzi ripartiti al 73% per il trasporto stradale, al
19,7% per il trasporto marittimo, ed una quota rimanente per i servizi
portuali/locali. Il porto di Venezia prevede di realizzare di nuove
infrastrutture per la logistica del LNG, in particolare un deposto costiero -
la società DECAL ha presentato il progetto, della durata di 4 anni, per la
realizzazione di un terminal costiero di stoccaggio di LNG nel canale Sud
dotato di serbatoi per una capacità complessiva di 32.000m3, in grado di
gestire sino a 900.000 m3 l’anno di LNG per un investimento di 100 milioni di
euro – e di realizzazione e un mezzo di trasporto per la distribuzione
e il bunkeraggio, in particolare bettoline per trasporto e bunkeraggio; un
progetto che vede coinvolti l’AdSPMAS e la società Rimorchiatori Riuniti
Panfido, per la progettazione e realizza zione di una innovativa bettolina per
il trasporto di LNG con spintore bi-fuel.
· Piano
ambientale ed energetico: efficientamento delle infrastrutture esistenti,
dando seguito agli interventi previsti nell’ambito del Piano per il
Contenimento dell’Inquinamento Luminoso (PICIL), redatto nel 2016.
· Piano
di raccolta e gestione dei rifiuti. L’AdSPMAS, ha elaborato il Piano di
raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico. Il Piano
dovrà essere presentato agli Uffici Regionali competenti per la sua
approvazione.
· Bonifiche
e marginamenti. Il 31 gennaio 2017 è stato firmato tra Ministero
dell’Ambiente e Città di Venezia il Protocollo d’intesa per l’attuazione del
Patto Per Lo Sviluppo della Città di Venezia. Il Protocollo prevede una serie
di interventi come dettagliato a pg. 158.
Per il testo integrale del piano operativo:
http://apvenezia.wpengine.com/wp-content/uploads/2015/04/AdSPMAS_POT_2018_2020_.pdf