09/10/2014
La seconda edizione di Smart Energy Expo, la manifestazione internazionale che
presenta soluzioni, prodotti e tecnologie per l’efficienza energetica, è stata in augurata ieri a Veronafiere
dal Verona Efficiency Summit, l’appuntamento internazionale sull’efficienza energetica che mira a proporre
e sviluppare proposte concrete di policy per il settore (www.smartenergyexpo.net).
I lavori della prima parte del summit hanno ospitato gli interventi
di autorevoli stakeholder nazionali ed esteri, per una riflessione sulle best practices dell’industria italiana,
sulle politiche internazionali e sul futuro energetico del Paese.
LI Yong, direttore generale dell’UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale), ha
messo in luce le leve fondamentali per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni prefissati
dall’Unione Europea entro il 2020: l’adozione di misure specifiche per l’efficienza energetica; la limitazione
della costruzione delle centrali a carbone meno efficienti; la riduzione al minimo delle emissioni di gas
metano durante la produzione di petrolio e gas; infine l’accelerazione dell’eliminazione dei sussidi al consumo
di fonti fossili. “Rimandare il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2020, eviterebbe da un lato di
investire 1.500 miliardi di dollari in tecnologia, ma nel lungo termine implicherebbe un investimento
aggiuntivo di 5.000 miliardi di dollari per ritornare sulla traiettoria coerente con l’abbassamento di 2°C" ha
spiegato LI Yong.
Al goal fissato per il 2020 si collegano strettamente le quattro policy recentemente presentate dalla IEA
(International Energy Agency) applicabili nel medio termine per raggiungere l’obiettivo, senza precludere la
crescita economica e possibili grazie all’utilizzo delle tecnologie già esistenti. “L’efficienza energetica detiene
non solo le potenzialità più elevate da punto di vista ambientale, ma anche quelle più spiccata dal punto di
vista economico" ha detto Maria van der Hoeven, Direttore Esecutivo dell’IEA (International Energy Agency)
e altro ospite d’onore del Summit, che proprio in questa occasione ha presentato il nuovo Energy Efficiency
Market Report.
“L’efficienza nell’uso finale dell’energia, – ha continuato van der Hoeven – sebbene invisibile, rappresenta
una componente chiave del sistema energetico. Presenta spesso costi marginali negativi e risulta quasi
sempre più conveniente dello sviluppo di nuove forniture alternative di energia".
Questi alcuni dei punti
fondamentali evidenziati dal nuovo rapporto della IEA che stima il valore complessivo del mercato globale
dell’efficienza energetica in almeno 310 miliardi di dollari all’anno e quantifica un risparmio di energia tra i
18 paesi oggetto dello studio del 5% tra il 2001 e il 2011, pari a 1.732 milioni di tonnellate equivalenti di
petrolio (ndr. allegato il comunicato stampa integrale IEA).
Claudia Canevari, vice direttore dell’Unità per l’Efficienza Energetica, Direzione Generale Energia della
Commissione europea, ha aggiunto: “Nel periodo tra il 1995 e il 2013 il consumo lordo interno di energia
primaria nell’Unione Europea è calato, mentre il PIL è aumentato. Ciò significa che l’Unione Europea è stata
in grado di dissociare la crescita economica dal consumo di energia. L’obbiettivo al 2030 è la riduzione del
30% del consumo di energia primaria".
Per quanto riguarda la situazione nazionale, il quadro tracciato da ENEA all’interno del piano d’azione per
l’efficienza energetica (PAEE 2014), evidenzia come il nostro Paese sia arrivato a coprire circa il 15%-20%
rispetto agli obiettivi fissati di decarbonizzazione e riduzione dei livelli di emissioni. L’Italia è tra i principali
Paesi membri dell’UE, dopo Germania, Francia e Regno Unito a seguire il percorso di avvicinamento e tutti
questi Stati giocano un ruolo chiave, coprendo nel complesso il 55% dei consumi energetici dell’Unione
Europea.
A livello internazionale lo scenario è articolato: il professore Yang Hongwei, direttore del centro
sull’efficienza energetica dell’Energy Research Institute di Pechino, nel suo intervento ha illustrato la policy
della Cina, facendo il punto sulla situazione per quanto riguarda i programmi per l’efficienza energetica: “La
Cina – ha illustrato il professor Hongwei – ha adottato il Top10,000 Program, il programma obbligatorio per
le imprese previsto nel 12esimo piano quinquennale (2011-2015). Questo riguarda due terzi del consumo
totale di energia del Paese, puntando a risparmiare 250 milioni di tonnellate equivalenti di carbone entro il
2015, per un risparmio di circa 2.000 terawattora".
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