15/05/2015

A Ipack-Ima (Milano, 19-23 maggio) summit mondiale degli ingegneri dell’alimentazione

La laurea in ingegneria chimica è oggi una delle più sicure dal punto di vista occupazionale. Molti ingegneri chimici vengono assunti addirittura prima della laurea. E c’è una specializzazione particolarmente richiesta: l’ingegnere chimico alimentare; quelli italiani, poi, sono considerati tra i migliori del mondo. Le prime 4 facoltà italiane (Milano, Torino, Napoli e Salerno) laureano fra i 600 e i 700 ingegneri chimici ogni anno, una buona percentuale dei quali si specializza nel settore alimentare. In 40 anni le quattro università italiane ne hanno laureati fra i 25.000 e i 30.000. 

Ma cosa fa un ingegnere chimico applicato all’alimentare? E’ un anello fondamentale di un comparto strategico dell’economia italiana, ad alto tasso di esportazione e altissimo tasso di tecnologia. Per esempio, si occupa di ottimizzare i processi di produzione del cibo: le macchine, gli impianti, le linee industriali che sono in grado di allungare la vita dei prodotti in frigorifero, come il latte fresco che una volta aperto dura più a lungo in frigo. Oppure le cozze sottovuoto che dopo 10 giorni possiamo tranquillamente mangiare. 

Complice Expo 2015 e il particolare interesse che circonda adesso il mondo dell’alimentazione, questa professione affascinante ma poco nota terrà a il suo summit mondiale a Fiera Milano, nell’ambito della mostra professionale del processo e packaging Ipack-Ima (19-23 maggio). Una collocazione per nulla casuale visto che Ipack-Ima è leader internazionale nelle tecnologie di processo e confezionamento dei prodotti food, e punto di riferimento per la pasta secca. Qui avranno luogo due congressi mondiali: ICheap12, 12a Conferenza Internazionale sull’Ingegneria Chimica e di Processo, organizzata da AIDIC, Associazione Italiana di Ingegneria Chimica, e Frutic 2015, 9a edizione del simposio internazionale degli ingegneri e tecnologi (gli specialisti nella progettazione e controllo della produzione di alimenti) che si occupano dei prodotti ortofrutticoli, frutta, verdura e cereali. 

Dal 19 al 22 maggio ICheap12 richiamerà 500 fra ingegneri, tecnologi alimentari, dottori agrari a cui verranno presentati 428 lavori scientifici redatti da 1.350 autori provenienti da più di 50 Paesi e da tutti i continenti. I temi chiave sono di stringente attualità: ambiente, energia, controllo qualità, biotecnologie, valorizzazione delle biomasse, e due aree tematiche molto vicine a Expo: prevenzione delle perdite alimentari e definizione di nuovi obiettivi in materia di sicurezza alimentare. Il 65% dei partecipanti all'evento viene dall’estero, con una presenza di accademici al 65% e di ‘industriali’ al 35% fra i relatori. Dalla Germania è attesa Cornelia Rauh, capo dell’istituto di Biotecnologie Alimentari e di Ingegneria del Processo Alimentare dell’Università di Berlino; coordinerà la sessione dedicata alle strategie per progettare processi e prodotti; a Laura Piazza del Dipartimento di Alimentazione, Ambiente e Scienze Nutrizionali del Politecnico di Milano è affidato un tema ancor più affascinante: progettare e industrializzare strutture alimentari in funzione della salute, del benessere e del piacere. A Frutic verranno presentati 70 lavori redatti da oltre 250 autori: con ICheap12, Frutic condividerà il numero dei 500 congressisti: si tratta infatti di due eventi concomitanti. In discussione tematiche specialistiche ma che alla fine coinvolgono molto da vicino il consumatore: microonde in sostituzione dei trattamenti antiparassitari necessari a conservare senza insetti nei silos cereali e legumi; piuttosto che avanzati sistemi di visione in grado di valutare “dall’interno", ossia senza tagliarli, se un pomodoro o una mela sono di alta qualità.
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