27/02/2013

Yale punta su carrelli da magazzino made in Italy

A Masate, in provincia di Milano, la produzione di carrelli da interno Yale celebra la qualità del design e della produzione completamente made in Italy La difficile congiuntura che sta contrassegnando ormai da tempo i mercati internazionali spinge verso la valorizzazione assoluta delle risorse “personali" ed esclusive che caratterizzano ogni impresa, se non addirittura ogni Stato. In un’ottica economico-aziendale, infatti, risulta necessario rafforzare o trasformare le proprie strategie per aumentare l’efficienza operativa, dando il massimo risalto all’eccellenza produttiva e tecnologica. Anche il Made in Italy, dunque, assurge a vero e proprio brand di una infrastruttura immateriale in grado di proiettare le potenzialità non tanto di una produzione localizzata, quanto piuttosto di un prodotto nel suo insieme, della leadership e del know how che vi sottintende. Yale questo valore lo conosce bene, a tal punto da esserne promotrice a livello internazionale: marchio di riferimento nel campo della movimentazione dei materiali, è l’unica realtà nel suo settore a potersi pregiare di una produzione WHE (carrelli elevatori da magazzino) completamente made in Italy realizzata nella sede lombarda di Masate, dalla progettazione, alla produzione, per finire con il service post vendita. Appartenente alla multinazionale americana Nacco Materials Handling Group (NMHG), Yale vanta una lunghissima esperienza nella costruzione di carrelli elevatori che l’ha portata ad avere, oggi, una produzione complessiva di oltre 12.000 unità/anno esportate in tutto il mondo e una rete di più di 350 concessionari in oltre 65 Paesi. L’ingresso nel segmento WHE per il mercato europeo avviene nel 1995/96 con l’acquisizione di Deca e Ormic: la prima, di Modena, per i prodotti da interno di classe 3; la seconda, di Masate, riferimento per i prodotti di classe 2. Con la fusione delle due produzioni, con sede unica a Masate, la produzione per il settore WHE cresce nel giro di poco tempo: dalle 2.180 unità del 1996 si arriva, infatti, ad una produzione 2012 di circa 12.000 macchine/anno. Questa crescita è il risultato da una parte dell’esperienza e del know how 100% made in Italy delle due aziende storiche, uniti alla tradizionale professionalità di Yale: infatti, gli interventi di uniformità e miglioramento effettuati sull’intera gamma di macchine warehouse hanno permesso alla sede di Masate di identificarsi in tutto il settore come sinonimo di eccellenza. D’altra, è il frutto della crescente importanza che le macchine da interno hanno all’interno del mercato dei carrelli elevatori, rappresentando già da diversi anni ben oltre il 50% del venduto complessivo in Europa. L’organizzazione italiana ha dunque dimostrato di essere molto flessibile e pertanto idonea a rispondere con efficienza alle richieste dei principali mercati europei. Grazie ad uno staff di circa 250 dipendenti, comprensivo anche di figure femminili con ruoli strategici per l’azienda, la sede italiana di Masate si pone importanti obiettivi per il futuro: grandi investimenti sono previsti sia per quanto riguarda l’innovazione di prodotto, sia per quanto riguarda le intere linee produttive, al fine di offrire una gamma continuamente rinnovata e completa, in linea con le richieste di mercato e le più aggiornate evoluzioni tecnologiche.
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