31/08/2015
La società tedesca che offre servizi nel trasporto intermodale ha pubblicato di recente l’annual report, mettendo in risalto il valore strategico che l’hub portuale di Trieste ha assunto all’interno del network dei suoi traffici. Un milione e 850 mila teu movimentati, 21,56 milioni di tonnellate di merce trasportate, oltre 170 treni in partenza quotidianamente verso tutte le destinazioni europee: sono questi alcuni dei dati dei volumi di traffico complessivi dell’ operatore logistico di Francoforte che si è guadagnato la posizione di leader in Europa.
Kombiverkehr ha iniziato a investire nel porto di Trieste nel 2008 sul molo VI gestito dal gruppo Parisi (Europa Multipurpose Terminals - EMT S.p.A) con un primo treno Mannheim-Trieste con frequenza settimanale, per un totale di 52 treni annui. Da lì vi è stata una crescita graduale con nuovi collegamenti dai due hub di Monaco e Ludwigshafen, tanto che nel 2014 il colosso tedesco ha trattato sul molo VI 1059 coppie di treni, ovvero tre treni in arrivo e tre in partenza al giorno e ha trasportato 66.156 unità intermodali (equivalenti ai 45 piedi). L'operatore tedesco ha visto il potenziale del porto di Trieste quale cerniera naturale nel collegamento tra Mediterraneo orientale e Nord e Centro Europa. Lo scalo triestino è diventato così una valida alternativa al trasporto terrestre o marittimo dai porti del Nord via Gibilterra, grazie a un servizio completo rotaia-mare che attualmente raggiunge i porti turchi di Pendik, Haydarpasa, Cesme, Mersin e il porto greco di Lavrio, situato nella penisola attica. I tempi di resa del combinato mare-rotaia sono di sei giorni dalla Germania alla Turchia e di quattro giorni dalla Germania alla Grecia, grazie al coordinamento degli orari fra l'arrivo dei treni a Trieste e la partenza delle navi.
“Una notizia importante – ha commentato del porto il commissario Zeno D’Agostino - I volumi trasportati con l’intermodalità su alcune tratte hanno superato quelli stradali, grazie a maggiore affidabilità e sostenibilità. I servizi inoltre sono particolarmente adatti per trasportare le spedizioni pesanti e le merci pericolose su lunga distanza in modo sicuro ed efficiente. Attualmente sul terminal EMT abbiamo raggiunto una percentuale del 75% di trasporto ferroviario sul traffico complessivo, rispetto a un 25% di traffico stradale. A Trieste stiamo investendo molte risorse sull’intermodale ed è importante vedere che alcuni segnali positivi arrivano proprio dal mercato e dagli operatori stranieri".
Kombiverkehr ha iniziato a investire nel porto di Trieste nel 2008 sul molo VI gestito dal gruppo Parisi (Europa Multipurpose Terminals - EMT S.p.A) con un primo treno Mannheim-Trieste con frequenza settimanale, per un totale di 52 treni annui. Da lì vi è stata una crescita graduale con nuovi collegamenti dai due hub di Monaco e Ludwigshafen, tanto che nel 2014 il colosso tedesco ha trattato sul molo VI 1059 coppie di treni, ovvero tre treni in arrivo e tre in partenza al giorno e ha trasportato 66.156 unità intermodali (equivalenti ai 45 piedi). L'operatore tedesco ha visto il potenziale del porto di Trieste quale cerniera naturale nel collegamento tra Mediterraneo orientale e Nord e Centro Europa. Lo scalo triestino è diventato così una valida alternativa al trasporto terrestre o marittimo dai porti del Nord via Gibilterra, grazie a un servizio completo rotaia-mare che attualmente raggiunge i porti turchi di Pendik, Haydarpasa, Cesme, Mersin e il porto greco di Lavrio, situato nella penisola attica. I tempi di resa del combinato mare-rotaia sono di sei giorni dalla Germania alla Turchia e di quattro giorni dalla Germania alla Grecia, grazie al coordinamento degli orari fra l'arrivo dei treni a Trieste e la partenza delle navi.
“Una notizia importante – ha commentato del porto il commissario Zeno D’Agostino - I volumi trasportati con l’intermodalità su alcune tratte hanno superato quelli stradali, grazie a maggiore affidabilità e sostenibilità. I servizi inoltre sono particolarmente adatti per trasportare le spedizioni pesanti e le merci pericolose su lunga distanza in modo sicuro ed efficiente. Attualmente sul terminal EMT abbiamo raggiunto una percentuale del 75% di trasporto ferroviario sul traffico complessivo, rispetto a un 25% di traffico stradale. A Trieste stiamo investendo molte risorse sull’intermodale ed è importante vedere che alcuni segnali positivi arrivano proprio dal mercato e dagli operatori stranieri".
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