06/12/2011

Statuto delle imprese approvato in via definitiva

E’ stato approvato in via definitiva lo Statuto delle imprese finalizzato a promuovere lo sviluppo e la competitività soprattutto delle PMI attraverso misure di semplificazione e un rapporto più equilibrato con la pubblica amministrazione. Il provvedimento è composto da 21 articoli di cui alcuni immediatamente applicabili e altri che invece necessitano di apposite disposizioni attuative. Si segnalano di seguito le principali misure già operative. Procedura di valutazione (art. 6) - E’ stato introdotto l’obbligo per Stato, regioni, enti locali e enti pubblici di valutare preventivamente l’impatto sulle imprese delle iniziative legislative e regolamentari, anche di natura fiscale, che si intendono adottare. In particolare l’applicazione di tali iniziative, soprattutto se comportano nuovi adempimenti e oneri a carico delle imprese, dovrà avvenire secondo criteri di proporzionalità e di gradualità tenendo conto delle relative dimensioni e del settore merceologico di appartenenza.
Compensazione degli oneri (art. 8) - E’ stato stabilito il divieto, per gli atti normativi o amministrativi a carattere generale che regolano l’esercizio di poteri autorizzatori o la concessione di benefici, di introdurre nuovi oneri regolatori, informativi e amministrativi a carico delle imprese senza contestuale riduzione o eliminazione di oneri già esistenti per un pari importo stimato. Riduzione degli adempimenti amministrativi (art. 9) - Allo scopo di incentivare la nascita di nuove imprese le pubbliche amministrazioni dovranno ridurre o eliminare ove possibile gli oneri puramente burocratici relativi all’avvio dell’attività imprenditoriale, nonché gli adempimenti non sostanziali a carico delle imprese e dei lavoratori. Garante per le PMI (art. 17) - E’ stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico la figura del Garante per le PMI, da nominarsi con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che avrà il compito di elaborare proposte finalizzate a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese nonché di segnalare al Governo e al Parlamento le iniziative legislative o amministrative comportanti oneri finanziari o amministrativi a carico delle stesse.
Giunte camerali (art. 3) - In vista dell’imminente avvio della stagione dei rinnovi degli organi delle Camere di Commercio, è stato ampliato il numero massimo dei componenti delle Giunte che passa ora da 5 ad 1/3 dei componenti del Consiglio (il cui numero, varia da un minimo di 20 ad un massimo di 30 unità a seconda del totale di imprese iscritte alla locale Camera di Commercio). Tra le disposizioni non ancora operative si segnalano in particolare la delega al Governo per il recepimento entro 12 mesi della direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (art. 10); l’obbligo in capo alle associazioni di imprese di integrare entro un anno i propri statuti prevedendo, da un lato, un codice etico secondo cui le imprese associate riconoscono tra i valori fondanti dell’associazione il rifiuto di ogni rapporto con organizzazioni criminali o mafiose e, dall’altro lato, apposite sanzioni in caso di violazione del codice stesso (art. 3); la presentazione da parte del Governo, entro il 30 giugno di ogni anno, del disegno di legge annuale per la tutela e lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese volto a definire gli interventi in materia per l’anno successivo (art. 18).
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