04/11/2011

Assologistica chiede l'abrogazione della norma che impone ai privati il CCNL di Ferrovie dello Stato

Tra le norme che il Governo sta predisponendo in queste ore per tentare di convincere i mercati finanziari della propria volontà di realizzare importanti riforme, deve trovare spazio anche l’abrogazione dell’Art. 8 comma 3 bis del Decreto legge 138 convertito in Legge 148/2011. L’Autorità antitrust ritiene, infatti, che quella norma sia suscettibile di interpretazioni contrastanti visto che - ambiguamente - dispone l’applicazione al personale dipendente di tutte le imprese ferroviarie dei “contratti collettivi nazionali di settore“, con l’intento evidente di imporre l’applicazione erga omnes del contratto delle Ferrovie dello Stato. L’imposizione per legge di quel contratto - pubblicamente contestato per la sua onerosità anche dal suo unico sottoscrittore, cioè il monopolista di fatto Ferrovie dello Stato - è finalizzata a stroncare sul nascere la concorrenza tra imprese ferroviarie. E’ paradossale che, mentre si riforma la normativa sul lavoro consentendo libertà di contrattazione al livello più vicino alle specificità aziendali, nel caso delle Imprese ferroviarie si disponga d’imperio l’esatto contrario. Certamente non è questa la strada giusta per fermare l’emorragia di traffico che FS Cargo ha registrato anche nei primi sei mesi del 2011, mentre le Imprese ferroviarie private trasportano ormai 1/3 dell’intero traffico ferroviario nazionale.
E neppure è la strada giusta per convincere i mercati della volontà di riformare un settore che, quotidianamente, viene definito vitale per l’economia nazionale. Assologistica ritiene che le proposte degli Operatori privati del settore e delle loro Associazioni meritino da parte del Governo immediata maggiore attenzione.
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