07/11/2016

Confetra Nord Est e la decisione di Cma-Ggm

Pubblichiamo la nota diramata di recente dall'Associazione in merito alle recenti decisioni di Cma-Ggm.
"Confetra Nord Est esprime la sua profonda preoccupazione per la notizia della decisione di Cma-Ggm di spostare - si spera temporaneamente - da Venezia a Capodistria il porto di arrivo della linea diretta con il Far East. Una delle ragioni che motivano questa scelta da parte dell'armatore, è la decisione di utilizzare, in una ottica di ottimizzazione dei costi e dell'offerta, una nave da 10.000 teu anziché la consueta portacontainer da 6500 teu di capacità. Nave che, come Confetra ha più volte ricordato in passato, non può più entrare in porto a causa delle dimensioni incompatibili con quelle permesse dalle barriere mobili del Mose a Malamocco e dalla stessa conca di navigazione. E' del tutto evidente che questa situazione si potrebbe ripetere in futuro, per altre navi ed altri armatori, con un gravissimo ed irreparabile danno non solo alle attività del Porto di Venezia ma a tutta l'economia del Nord Est. E' quindi urgentissimo che il Governo assicuri in modo chiaro e inequivocabile le condizioni perché il porto di Venezia possa continuare a operare e a svilupparsi. Condizioni che per Confetra Nord Est significano realizzazione del porto offshore – on shore e adeguamento della conca di navigazione a Malamocco. E' altrettanto importante però che nel frattempo siano messe in atto tutte le misure possibili per rendere il più agevole possibile l'ingresso delle navi in Porto di Venezia, anche nelle condizioni meteo difficili tipiche del periodo invernale, ad esempio realizzare il sentiero luminoso nel canale Malamocco per garantire l’accesso delle navi anche con la nebbia. Cosa che l’Autorità Portuale avrebbe dovuto e potuto attivare già da tempo. Allo stesso tempo Confetra Nord Est invita tutto il mondo produttivo del Nord Est e della Lombardia orientale a difendere il ruolo svolto dal porto di Venezia per l'economia dell'area. La linea diretta con il Far East, spostata a Capodistria (e quindi in un porto straniero, con un danno quindi anche per l'erario italiano) è particolarmente importante perché assicura un “transit time" eccezionale da e per i porti fondamentali del Far East come Singapore, Hong Kong e quelli cinesi. Lo spostamento a Capodistria, provocherà un aumento dei tempi annullando i vantaggi rispetto ai porti del Tirreno e del Nord Europa. Il porto di Venezia sarà infatti collegato con il terminal sloveno da una nave feeder di piccole dimensioni, ma questo comporterà una doppia movimentazione dei container e transit time più lunghi. E' sempre più evidente come l'assenza di decisioni chiare e precise sul futuro assetto del Porto abbia già oggi ricadute negative sulla sua attività. Ulteriori rinvii e perdite di tempo non sono più tollerabili, non ultima la nomina del Presidente dell’Autorità Portuale di Sistema di cui a tutt’oggi non ci sono notizie".
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